L'Anticonformista

Care memorie


Una stanzetta solitaria, dove fioriscono le fantasie; pareti disadorne, ornate da mille fuochi scoppiettanti e iridati e di panneggiamenti agitati, misteriosamente. Un soffitto semplice e bianco, cui volgevo gli sguardi, e dove pensieri disordinati e idee precipitose traevano una disposizione semplice e ordinata. In quella stanza, tra quelle pareti scoprivo ogni giorno il mio crescere, il mio divenire. Le prime masturbazioni, il nascondermi da occhi indiscreti e l'alcova di esperienze amorose. Un susseguirsi di dialoghi, discorsi vociferati e musiche ascoltate, rimbombanti e assorbiti come spugna dalle mura. Una finestra con imposte rose dal tempo, che il vento riempiva di fischi e la pioggia di gocce d'acqua simili a perle. Mirabile astuccio entro cui brillavano su un velluto di azzurro i gioielli del cielo. Una vecchia libreria, vestita di polvere e animata di tarli sapienti; un retaggio dei miei antenati; di innumerevoli scrittori che con le loro nozioni e racconti prescelti, illuminavano, rallegravano e accigliavano altre menti e la mia giovanile curiosità. Come rimane scolpito e vivo tutto questo! Eri un arredo di mobili scricchiolanti di vecchiaia che contribuiva a creare intorno l'atmosfera romantica, intrisa di poesie e di ricordi. Cementando le mie risate, l'espressioni gaie e le tristezze, toccando le più profonde corde del mio animo, del dolore e dell'allegria. Un ambiente piccolo, un ritrovo segreto e fotografato in ogni angolo che mi ha dato e trasmesso, come care memorie ai miei occhi ed ai miei orecchi, il rumore sordido ed assopito di un'ombra e i fulgori illuminanti di una luce. Oramai sei un destino abbandonato; una tormentosa brama di sopravvivere al vissuto, di scavare delle tombe per inondarle di rimpianto. Ora diverrai più triste dopo l'ingratitudine del mio abbandono: la tua rovina sarà più rapida poichè nessuno vive più tra le tue pareti. Ti ripenso e ti rivisito mnemònicamente come un vecchio compagno di giochi che colmava i miei vuoti. Tu sussurravi e modificavi, la mia giovane vita, in un incedere lento e incessante del tempo che sfigura l'innocenza che svanisce.