L'Anticonformista

«Lo SFOGO di Gino Strada»


«Il governo ha fatto il possibile? È tutto nelle mani di Karzai? — Gino Strada ripete le parole di Romano Prodi e sbotta —. Questa è la versione di un Ponzio Pilato del Terzo millennio». Perché considera Prodi corresponsabile della detenzione di Rahmatullah Hanefi? «Perché sono stati i governi di Roma e Kabul a mettersi d'accordo per la liberazione di Daniele Mastrogiacomo, e la loro intesa prevedeva che i prigionieri fossero consegnati a Emergency, e cioè a Rahmatullah. Ero presente quando il nostro ambasciatore in Afghanistan l'ha spiegato ai servizi segreti locali, che forse ci sono rimasti un po' male perché avrebbero voluto gestire le fasi operative del rilascio». Poi che cosa è successo? «Che Rahmatullah è stato arrestato da uno di quei governi che si erano messi d'accordo, quello di Kabul. E che dall'altro governo, il nostro, arrivano solo chiacchiere». «La detenzione di Rahmatullah Hanefi? È un infamia di cui sono responsabili due signori e tutto quello che loro rappresentano, Hamid Karzai e Romano Prodi». E' arrabbiato. Il suo amico Carlo Garbagnati, vice presidente di Emergency, ha appena finito di dire in tv che l'Ong italiana resterà in Afghanistan a due condizioni: la liberazione di Rahmatullah e la garanzia di poter lavorare in condizioni di sicurezza. Non sarà una scelta facile per Strada. I servizi segreti di kabul sostengono che Rahmatullah abbia avuto un ruolo nel sequestro di Daniele Mastrogiacomo. «E questa è un'altra infamia. Ce lo aveva detto il ministro della Salute che avrebbero potuto facilmente costruire "prove" contro di lui. Ma l'hanno fatto anche perché è stato lasciato così a lungo in mano loro. Io avevo chiesto al governo di Roma di intervenire immediatamente. Gli avevo detto che Karzai, un loro alleato, si stava rivalendo su di noi». «Agli Usa non è piaciuto l'epilogo del sequestro Mastrogiacomo».(Riassunto dell'articolo di Mario Porqueddu-Corriere Della Sera)