L'Anticonformista

Post N° 154


Per conoscere da vicino la complessa e multiforme personalità di Camillo Sbarbaro, poeta di origini liguri ingiustamente dimenticato dal grande pubblico, si deve entrare nel mondo delle cose semplici i profumi e la bellezza della natura, lasciandosi trasportare dai suoi versi. A differenza di altri scrittori,  che vanno alla ricerca di un linguaggio nuovo, espressivo e ricco di metafore ardite e audaci, espresso in forme stilistiche nuove, la scelta poetica di Sbarbaro è molto vicina al Leopardi dei Grandi idilli e promuove una poesia essenziale. Camillo Sbarbaro non amava gli elogi, non aspirava a diventare un grande poeta acclamato, lui che guardava il mondo con gli occhi di un bambino. Un botanico scrupoloso  è un poeta pieno di ardore. Montale rimase colpito e affascinato dai suoi innumerevoli versi. Da riscoprire.
Taci, anima mia stanca di godere e di soffrireall’uno e all’altro vai rassegnata.Nessuna voce tua odo se ascolto:non di rimpianto per la miserabilegiovinezza, non d’ira o di speranza,e neppure di tedio.Giaci come il corpo, ammutolita,tutta piena d’una rassegnazione disperata.Non ci stupiremmo, non è vero, mia anima, se il cuore si fermasse, sospeso se ci fosse il fiato…Invece camminiamo, camminiamo io e te come sonnambuli.E gli alberi son alberi, le case sono  case,le donne che passano son donne,e tutto è quello che è, soltanto quel che è.La vicenda di gioia e di dolore non ci tocca.Perduto ha la voce la sirena del mondo,e il mondo è un grande deserto.Nel deserto io guardo con asciutti occhi me stesso.Camillo Sbarbaro