L'Anticonformista

PRETI GAY


Leggete questo articolo preso per intero dal Corriere Della Sera di ieri al quale vorrei aggiungere la mia riflessione, ma per non allungare troppo il post, ne porterò a conoscenza rispondendo ai vostri commenti. In fondo all'articolo mi sembra adeguato abbinare il suggerimento per la visione di un film a tematica gay del 1995 che penso alcuni di voi avranno visto che consiglio di vedere a mò di cultura e opinione e che cade a fagiolo con questo delicato quanto scottante argomento. Mi limito per ora solo a dire: NON C'E' PIU' RELIGIONE!
I segreti svelati in tvLe confessioni nel programma di Ilaria D'Amico su La7: «Chat e incontri, non  è peccato». Appuntamenti anche a San Pietro.ROMA - I racconti: «Se penso al seminario o alla mia diocesi credo che gli omosessuali siano una buona parte». Le confessioni a cuore aperto: «Sono stato insieme con un ragazzo siciliano per un anno. Se due uomini si vogliono bene, non conta se porti la tonaca oppure no». Anche le avance, certo: «Portando il colletto si attira tanto. Tu faresti l'amore con me?». E le critiche alla Chiesa: «Con noi fa come l'esercito americano: io non ti chiedo niente, ma tu non devi dire niente. Copre, insabbia, ma così non cresce». Sono preti quelli che parlano. Preti gay, ripresi con una telecamera nascosta durante i loro incontri clandestini con un ragazzo conosciuto sulle chat line per omosessuali. I FILMATI - Mezz'ora di filmati che andranno in onda lunedì prossimo durante Exit, il programma condotto da Ilaria D'Amico che riparte in prima serata su La7. Un'inchiesta su un mondo sommerso: nessun giudizio, solo la voglia di togliere il velo che copre un pezzo di realtà. Un lavoro partito con una mail arrivata in redazione. A scrivere era un ragazzo gay. Diceva di frequentare abitualmente le chat per omosessuali, di aver conosciuto così tanti preti, e poi anche di averli incontrati di persona. Quelli di Exit hanno documentato le fasi dell'aggancio sulla chat, registrato le telefonate fatte per mettersi d'accordo, e ripreso (con una telecamerina nascosta) gli appuntamenti clandestini. IN UFFICIO - Volti non riconoscibili, voci camuffate, le immagini si fermano ad un certo punto perché l'obiettivo è raccontare non choccare. Non si nascondono i preti, anzi. Protetti dal nickname (il nome in codice che si utilizza per chattare) dicono subito di essere sacerdoti e non hanno problemi ad organizzare un appuntamento. Gli incontri filmati sono tre. Il primo prete è il più dolce: «Se ritornassi indietro, il sacerdote lo rifarei. Hai tante soddisfazioni, aiuti gli altri. (...) La prima esperienza con un uomo l'ho avuta dopo, 10 anni fa. Ma io sto bene con questa mia, tra virgolette, omosessualità». Il secondo è il più spavaldo: racconta di aver avuto un «centinaio» di incontri: «In seminario mi trattenevo per la paura di essere beccato, ma poi non mi sono più controllato». Dice anche che sui gay la «Chiesa è ipocrita perché pure in Vaticano ce ne sono tanti». Il terzo incontro è quello più duro. Appuntamento in Piazza San Pietro, si capisce che dall'altra parte non c'è un semplice parroco. Nell'aggancio sulla chat ha detto di avere tendenze sadomaso. I due si spostano in un ufficio lussuoso. Il ragazzo è un po' preoccupato e lui lo tranquillizza: «Se vuoi andare via non c'è problema». Poi il discorso finisce sull'atteggiamento della Chiesa: «Non ce l'ha con i gay ma — dice il prete — è contro il sesso prima del matrimonio. I gay non si possono sposare e quindi non devono avere rapporti». Nervosismo, nessuna traccia di quella serena voglia di intimità degli altri incontri. I due si avvicinano. «Stai per commettere un peccato davanti agli occhi di Dio», dice il ragazzo. «Io non lo sento come un peccato», risponde l'altro. E ancora. «Non ha senso che tu sia prete », «Qui finisce la nostra storia — risponde il sacerdote — hai troppe preclusioni. Ti metto sull'ascensore e se qualcuno ti ferma non dire nulla ». LA CONFESSIONE - Dopo i tre filmati «rubati» c'è un prete gay che (anche lui volto oscurato e voce camuffata) accetta di raccontare la sua storia: il compagno trovato in seminario, un ragazzo che poi dirigerà il coro durante la sua ordinazione, «il giorno più bello della mia vita, mettevo insieme i miei due amori». Il rapporto durato tanti anni con un altro uomo «anche se poi la lontananza ci ha divisi ». Don Felice — nome di fantasia — accusa la Chiesa: «Ha paura che l'omosessuale sia anche pedofilo. Un errore. Se c'è pedofilia, che non dipende dall'omosessualità, si tratta di un reato. Ma la Chiesa, invece di dire, copre». E infine racconta le difficoltà di una vita come la sua: «Ci muoviamo come gli indiani in un mondo di cow boy, attenti a non essere impallinati. Ma io sono sereno con la mia coscienza. Dio è più grande del nostro cuore».____________________________________________________________________
IL PRETE (The Priest): Un bel film che mostra ancora una volta l'ipocrisia della società verso i problemi sessuali. Un giovane prete, appena arrivato in un quartiere popolare di Liverpool, si trova a combattere contro padre Matthew che arringa i fedeli con convinzione e poi convive con la perpetua, contro un segreto professionale di violenza incestuosa e contro la propria omosessualità, vissuta clandestinamente con forti sensi di colpa. Forse abbiamo troppa carne al fuoco, ma tutte le problematiche sono affrontate, e quindi unificate, da una regia convinta e combattiva che ha l'obiettivo unico di farci comprendere l'ingiustizia e l'ipocrisia dominante. Assai spinta e godibile la scena d'amore gay. Trama: Il giovane Greg Pilkington, prete cattolico, viene mandato in una parrocchia di Liverpool in aiuto al più maturo Padre Matthew Thomas, impegnato in un accesa campagna contro il peccato e l'indifferenza dei suoi parrocchiani. La vita privata di Padre Matthew contraddice però in maniera stridente col suo impegno apostolico, perché il suo apparente celibato copre la convivenza "more uxorio" con Maria Kerrigan, la pur poco attraente domestica. Tale situazione, presto avvertita da Greg, acuisce le sue tendenze omosessuali. Una volta sbrigati i propri impegni in parrocchia, infatti, il giovane depone la veste ed ogni segno clericale, per abbandonarsi alla propria "diversità". A metterlo in crisi non è tanto questa "diversità", quanto la confessione di una adolescente, Lisa Unsworth, che rivela d'esser stata stuprata dal proprio genitore, il segreto del confessionale impedisce a Greg di intervenire apertamente in aiuto alla ragazza e i vari tentativi da lui compiuti per mettere fine a tale abuso vanno a vuoto. Vi riesce invece casualmente la madre della ragazza mentre egli stesso non ce la fa ad uscire dalla propria anomalia, con la quale continua a far convivere senza troppo scrupolo i suoi impegni di prete. Nonostante qualche precauzione, per le sue imbarazzanti tendenze viene arrestato e condannato: per questo il vescovo provvede ad allontanarlo dalla diocesi. Padre Matthew lo invita, malgrado tutto a concelebrare con lui per dimostrargli la propria solidarietà. Scoppia uno scandalo, e molti fedeli abbandonano la chiesa per protesta. Giunti alla comunione, i due scendono a distribuirla ai parrocchiani rimasti. Ad un invito di Greg, vi si accosta solo Lisa e i due si abbracciano piangendo, ambedue "vittime" dell'altrui insensibilità. Intensa la scena di debole umanità a cui è sottoposto e il dialogo aggressivo nei confonti di Dio. Da vedere!