verba volant

Guarda, questa è la casa del mio professore....


 
La Villa era per strada. Sfiorava luoghi che conoscevo. Ritornando in quella piazza non  aspettavo ricordi, sarebbe arrivata. Uno dei borghi più belli d'italia, in cui lei risiede,mi stava dando un selciato su cui camminare e delle prospettve architettoniche da decriptare, il cui lirismo tanto pragmatico quanto onirico rappresenta magistralmente la wille zur macht e il kunstvollen tipico della provincia italiana. Quando si aspetta qualcuno in quei luoghi, non c'è fretta di vederlo arrivare, si osserva la quotidianità della sera nei volti di chi si prepara per la notte.  Cercare il ristorante chiuso, è un ottima scusa per trovare   scorci ,  intrufolarsi nel portone di una sua conoscente, per passeggiare nei sui ricordi. In una grande città si può scegliere dove e cosa mangiare, in quel paese dopo circa un'ora il tour profumato dai camini e dalle cene altrui, ci conduceva in un alcova. Tra un pò sarà abitata. Abitare per poche ore una casa consegnata chiavi in mano ad altri è come vivere quelle ore in un sogno pomeridiano. Quel sogno che lei mi raccontava mentre dormivo aveva a che fare con sveglie, casali , soli pomeridiani e Gesù!Dovevo tornare a casa, potevo dormire lì. Trovai un compromesso quando mi accarezzò nuovamente, il mio corpo spostando l'attenzione altrove rese immediato il cambio di posizione. Nel cuore della notte partire. Dictat storicamente presente nella mia vita. Resta qui, domani ti porto la colazione. Svegliarmi in quel letto circondato dalla sua tribù mi eccitava troppo. Meglio perdermi , dissi. Infatti poco dopo, mi trovai in una selva oscura! Mi ero smarrito, fortunatamente un amichevole cartello assunse le fattezze di Virgilio e mi condusse verso la dritta via, dritta si fa per dire. Curve , tornanti, cinghiali. I colori dell'autunno si vedono anche di notte.