Bruna Verdone

Attenzione: dentro ci siamo tutti, è il potere che offende»


 «Chi era Bava il beccaio? Bombardava Milano;correva il Novantotto, oggi è un anno lontano.I cavalli alla Scala, gli alpini in piazza Dom.Attenzione:cavalleria piemontese, gli alpini di Val di Non.Chi era Humbert le Roi? Comandava da Roma;folgore della guerra, con al vento la chioma.La fanteria stava a Mantova, i bersaglieri sul Po.Attenzione:fanteria calabrese, i bersaglieri di Rho.E chi era Nicotera, ministro dell'interno?Sole di sette croci e fuoco dell'inferno.All'Opera il Barbiere, cannoni a Mergellina.Attenzione:spari capestri e mazze da sera alla mattina.Di pietra non è l'uomol'uomo non è un limonee se non è di pietranon è carne per un cannone.Cavallo di rela figlia di un rel'ombra di un ree la voglia di un re.Soltanto chi è repuò contrastare un re.Il gioco dei potentiè di cambiare se voglionoanche la corsa dei venti.E i limoni a Palermo? Pendevano dai rami,coprendo d'ombra il sangue di poveri cristiani.Chi era Pinna? Un questore, a Garibaldi amico.Attenzione:fucilazioni in massa, dentro al castello antico.E la tassa sul grano? Tutta l'Emilia rossas'incendia di furore, brucia nella sommossa.Stato d'assedio, spari, la truppa bivacca.Attenzione:lento scorreva il fiume da Cremona a Ferrara.Che nome aveva l'acqua trasformata in pantano?Macello a sangue caldo di popolo italiano.Un'intera brigata decimata sul posto.Attenzione:i soldati legati agli alberi, agli alberi del bosco.L'uomo non è di pietral'uomo non è un limonepoichè non è di pietraneppure è carne da cannone.Quando la vecchiacarne volevail macellaiofu presto impiccato;e un re da cavalloè anche sbalzatoe in mezzo al salnitroprecipitato,come al tempodel grande furorequando il vecchio imperatorea morte condannavachi faceva l'amore.Sei le colonne in fila, il gioco è terminato.Nel bel prato d'Italia c'è odore di bruciato.Un filo rosso lega tutte, tutte queste vicende.Attenzione:dentro ci siamo tutti, è il potere che offende».ROBERTO ROVERSI E  LUCIO DALLA