Bruna Verdone

RIPOSA IN PACE MIO AMOR


 
21 MARZO 2012 Dieci mesi che non ci sei. Ancora non mi sembra possibile che la malasorte,ancora una volta, abbia deciso di puntare dritta su di noi. Mi oppongo con forza alla malinconia che vorrebbe abbracciarmi con la sua morsa infernale,  ma non è per niente facile farle resistenza.  Da quando non ci sei i giorni e le notti  hanno tutti un’altro senso,sapore e colore...Incredibilmente il mio  sguardo, anche se si posa sulle stesse cose di sempre,quelle che mi circondano quotidianamente ,oggetti inanimati,senza particolari significati,senza valore alcuno,mi comunicano un indicibile sensazione di smarrimento. Eppure, una sedia rimane pur sempre e solo una sedia,ma senza la tua figura che la occupa non è la stessa cosa...Anche il piccolo bricco, dove mettevi il tuo caffè da sorseggiare mentre dipingevi, sembra reclamare la tua presenza...Anche il tuo cellulare sottolinea la tua assenza .E’ inutile, senza di te, tutte le cose, piccole o grandi che siano, non hanno ragione d’essere...Anche loro, come me, hanno perduto qualcosa che le rendeva migliori. Così i tuoi pennelli,i colori,le matite colorate,lo stesso studio, dove tu solevi dipingere e creare le tue fantastiche opere,ebbene sì, anche questo ambiente, ha  smarrito la sua identità, che era legata indissolubilmente a te. Te che lì,in quella stanza,pensavi,scrivevi,leggevi,ascoltavi, creavi, respiravi,... Ecco perché adesso,le cose,  non hanno più il fascino che avevano prima, perché eri tu che davi loro valore,solo con la tua presenza  ... La lista che potrei compilare è infinitamente lunga. Inoltre, mi chiedo quale è per me il momento più difficile della giornata. Non so decidere se senza di te, è più angosciante la sera o la mattina...ed evito di pensarci ma il pensiero non si può ingabbiarlo, vola esattamente dove c’è un “richiamo” e quel richiamo sei tu. Il destino ,come fosse uno di quei mostri disegnati da te,ha ingoiato tutto in un colpo solo. Tutti i nostri rituali, ,(non mi piace chiamarle abitudini, mi sembra di togliere quello che di bello significavano per noi )sono scomparsi ...Il bacio del buongiorno, la colazione seduti al tavolo insieme, subito dopo le nostre passeggiate quotidiane, mano nella mano). Ogni santo giorno poi ci arrabbiavamo, e analizzavamo perché,  questo rione,  era stato lasciato, indecentemente, in pasto al degrado. Concludevamo che, da ignoranti patentati, i nostri politici, non avevano e ancora adesso, non hanno saputo tutelare e valorizzare questo patrimonio come invece avrebbero dovuto....Troppo belli questi palazzi,i giardini le chiesette...noi li guardavamo con gli occhi dell’amore e riuscivamo a vedere la magnificenza dei luoghi ,nonostante tutto. Passavamo ore ed ore a chiacchierare delle cose che vedevamo intorno a noi... Come non struggersi per l’immancabile nostra passeggiata del sabato sera nel centro di Roma? Un rituale anche quello, come la buona pizza alla “Formula uno”prima della passeggiata. Un rituale tanto praticato con regolarità quello che, anche per i gestori, e alcuni clienti, della pizzeria,ormai eravamo un simbolo di dedizione al locale...Noi due solo soli,come due studentelli innamorati mai stanchi di chiacchierare e raccontarsi impressioni e suggestioni. Anche per questo si erano affezionati a noi ...eravamo la coppia più unita,più resistente negli anni e loro anche per questo ci guardavano con affetto e simpatia. Quante serate anche con gli amici! Gli amici di Katia...Quanti ricordi dentro quelle mura....  Che voragine nello stomaco poi, senza il bacio della buonanotte! Un vuoto come un precipizio senza fondo... Ogni cosa che si faceva insieme ormai è solo un ricordo. Tutto ora sembra essere privo di senso. Persino il risveglio è un azione faticosa, tanto faticosa che non vorrei uscire mai fuori dal caldo rifugio del letto per non  lasciarmi alle spalle la notte. Le ore notturne ormai sembrano proteggermi. La notte mi rende felice perché è l'unico posto dove spero sempre d’ incontrarti ed è l’unico luogo dove potrebbe accadere. Dove potrei stringerti e abbracciarti nuovamente... Mi è già capitato, ma per l’emozione mi sono svegliata troppo in fretta interrompendo la magia dell’incontro. Per questo abbraccio il tuo cuscino e penso e ripenso ai tanti anni trascorsi insieme nella speranza di aiutare il sogno ad arrivare un’ altra volta. Ogni sera prima di addormentarmi, srotolo i ricordi attingendo da un cesto immaginario pieno di gomitoli colorati. La mia fantasia mi aiuta a non impazzire. Uno gomitolo per ogni anno trascorso insieme. Comincio a srotolare il gomitolo rosso, rosso come la passione, mai sopita nonostante gli anni...poi quello verde dei tanti anni nei parchi,nei giardini nelle gite con le nostre figlie,i fiori raccolti in ogni dove...Il blu del cielo e del mare delle vacanze. Tanti fili colorati che s’intrecciano e che s’impigliano tutti attorno al mio cuore...che a sua volta diventa una strana grande matassa dai mille colori: i colori della vita. Ma un gomitolo di filo nero tenta di ricoprire e sommergere tutti i colori così improvvisamente  mi riporta alla realtà.Riposa in pace mio amor