Bruna Verdone

ANCHE NELLE COSE E' RACCHIUSO IL RICORDO


 ... ho una malattia molto grave:non riesco a separarmi dalle cose che hanno vissuto per tanti anni nelle nostre case. Quelle della casa di Katia, ed ora quelle della casa che era dei miei genitori... Spogliarla di tutto è un dolore. Non ci posso fare niente. Ogni cosa che si decide di togliere per sempre è una ferita nel cuore.Ora è un momento difficile perchè stiamo "smantellando" la casa di mamma e papà...E' logico che ogni cosa che si decide di togliere o lasciare crea una marea di emozioni e ricordi...E' inevitabile questo coinvolgimento emotivo, bisogna solo avere un poco di pazienza per superarlo. E' un altra fase della mia vita : affrontare tutto serenamente con consapevolezza e coraggio. Mi inonderà un' altra dose di malinconia, ma poi saprò trasformarla in qualche cosa di buono...ne sono più che sicura Anche se per ora è una sofferenza vera e propria lasciare che le cose si allontanino da me...Dovrei cominciare a prendere le distanze da questi oggetti. Capisco e sono consapevole che non sono quelle cose a darmi il calore e la bellezza del ricordo,  che è solo la mia mente ed il mio cuore a custodire tutti i momenti vissuti insieme alle persone amate; eppure continuo  a separarmene con difficoltà e dove posso me le porto a casa mia.  Così continuo ad accomulare cose...Mi rendo conto che quando ho tra le mani un oggettodi mia figlia, o qualche cosa che era dei miei, della nostra casa, dove ho trascorso tantissimi anni sento quasi un vero contatto fisico...Per esempio c'è un mobile-letto-libreria dove Katia ha dormito per 10 anni ...Quando l'ho aperto e mi ci sono distesa sopra, ho visto che sotto la base della libreria ci sono tante scritte...Katia lo usava come fosse un muro...Tante parole e pensieri che ormai sono parte integrante del mobile...Come fare per non pensare a tutta quella vita passata di lì?