Bruna Verdone

LIBRI E AMORE


Spesso riprendo in mano libri letti tanto tempo fa e mi metto a rileggere i vari frammenti che ho sottolineato leggendoli. Ogni volta è una sorpresa. Un sottile piacere che si rinnova attraverso quelle righe sparse qua e là. Seguirle, per me, è come un richiamo. Io lo seguo fiduciosa conscia di non essere mai delusa. Quelle sottolineature sono un invito a non dimenticare quelle parole. Quei segni, racchiudono concetti che mi hanno fatto crescere, maturare, prendere consapevolezza delle mie facoltà, nel bene e nel male. Frammenti di libri che mi hanno sostenuta e illuminato la vita.  A volte mi accorgo che avevo anche dimenticato quel brano, ma rileggendolo mi rendo conto che  è entrato profondamente in me, talmente tanto che forse ho assimilato la sua essenza, sino a confonderla con i miei pensieri. Passo le ore ad amalgamare e rimescolare le mie piccole riflessioni istantanee che vengono stimolate dalle parole del libro...Proprio oggi ho ripreso in mano il libro di Susanna Tamaro: "Va dove ti porta il cuore", ed in verità devo dire che quando lo lessi anni fa, non mi aveva entusiasmato molto. Invece ora, rileggendo quelle frasi sottolineate, ho  scoperto che ci sono delle belle pagine. Ecco un frammento che avevo sottolineato allora: "L'amore non s'addice ai pigri, per esistere nella sua pienezza alle volte richiede gesti precisi e forti [...] L'idea del destino è un pensiero che viene con l'età. Quando si hanno i tuoi anni generalmente non si pensa, ogni cosa che accade la si vede come frutto della propria volontà. Ti senti come un operaio che, pietra dopo pietra, costruisce davanti a sé la strada  che dovrà percorrere. Soltanto molto più in là ti accorgi che la strada è gia fatta, qualcun altro l'ha tracciata per te, e a te non resta che andare avanti. E' una scoperta che di solito si fa verso i quarant'anni, allora cominci ad intuire che le cose  non dipendono da te soltanto. E' un momento pericoloso, durante il quale non è raro scivolare in un fatalismo claustrofobico. Per vedere il destino in tutta la sua realtà devi lasciar passare ancora un po' di anni."Insomma, almeno per quanto mi riguarda, il senso di queste riletture è racchiuso nell'appagamento che provo in queste piccole ri-scoperte. Rendermi conto che provo ancora un insolito piacere, una rinnovata emozione attraverso riflessioni che col tempo mi erano sfuggite di mente. Riappropriarsi di queste sensazioni è una piacevolezza infinita. Nella rilettura dei vecchi libri, come in un rapporto di vero e duraturo amore ci si ritrova ad accorgersi che, la meraviglia ed il rapimento, nonostante il trascorrere degli anni, continua ad abitare il nostro cuore. Restiamo sorpresi e insieme quasi allarmati di questo. Colti all'improvviso e impreparati al fatto di provare ancora stupore, di essere ancora capaci di dare ascolto ad un lieve smarrimento, di  ritrovare anche, dopo tanto tempo un nuovo turbamento per una frase, un gesto, uno sguardo che all'improvviso ci riscalda il cuore come se il tempo per noi non fosse passato.