Storia Importante

uno schianto. Capelli sicuramente appena lavati lasciati ancora mossi e bagnati come piacciono a me, un trucco leggerissimo che faceva brillare i suoi due occhi come due aquamarine ma soprattutto il suo sorriso mi fece girare lo sguardo dall’altra parte come abbagliato dalla sua bellezza. Vestita come al solito spaventosamente bene, con un completino speciale, notai subito che indossava la cavigliera che le avevo regalato! Fui molto felice, e dopo un bacio di circostanza sulla guancia, salì sulla mia auto e partii. Dopo qualche piccola battuta mi chiese, curiosa, dove stessimo andando. Le dissi “Ti ricordi che mi avevi espresso il desiderio di andare su di un’isola deserta? Beh aspetta e vedrai”. Come al solito mi piaceva stuzzicarla e fino all’insegna di Sirmione non le dissi nulla. E’ difficile portare una ragazza in un posto romantico durante il giorno, se fosse sera sarebbe molto ma molto più facile, Sirmione però, è Sirmione! Parcheggiammo e dopo qualche passo eravamo già sul ponte levatoio del castello. Le dissi “Da questo ponte in poi si entra nell’isola di Sirmione, non sarà deserta ma è pur sempre un’isola, basta viverla come tale”. Poiché sapevamo tutti e due come mai ci trovavamo lì, ci presimo per  mano spontaneamente. Iniziammo a passeggiare per i viottoli caratteristici della cittadina dove, tra un portico e un ponticciolo, i nostri sguardi si incrociavano di passione mentre non so se la mia o la sua mano iniziava a sudare. Era ancora troppo presto per azzardare un bacio, anche se la voglia era tantissima, ma rispettoso nei suoi confronti, decisi di aspettare il suo primo passo, se ci fosse stato. Arrivammo sul lungolago dove, nelle acque fluttuanti, nuotavano due bellissimi cigni. Iniziai a parlarle di me, di come mi sentivo felice in quell’istante e, mentre passeggiavamo verso Catullo, la zona più romantica e a nord di Sirmione, le nostre mani si sciolsero e continuammo abbracciati a camminare. Il profumo del lago si mescolava con il suo, un profumo delicato, fresco che mi dava una sensazione di benessere. E’ strano, tutt’intorno mi sembrava che la gente fosse sparita e che fossimo realmente solo noi due. Parlammo a lungo di noi, di come fosse strana la vita, di come a volte due persone si vogliano bene ma, date le circostanze, non possano dimostrarlo a se stesse, di come due persone siano vicine, unite sentimentalmente, ma separate ed incompatibili realmente. Parlammo dei nostri sogni più o meno stupidi, di come sarebbe bello viaggiare per il mondo, del desiderio di lei di farsi una famiglia, del mio desiderio che stavo vivendo. Finalmente dopo tanto passeggiare arrivammo al porto dove avevo già i biglietti per l’attraversata Sirmione - Limone. Mentre il battello salpava, ci accostammo sulla ringhiera con gli sguardi fissi uno verso l’altro; eravamo vicinissimi, potevo sentire il suo alito profumato su di me, guardavo fisso i suoi occhi, potevo baciarla, volevo baciarla, ma mi girai a guardare la scia del battello sulle acque del lago e come loro avrei voluto andarmene. Pensai, “che sciocco che sei, hai sperato tanto questa giornata, questo momento ed ora vorresti andartene?”. Feci un respiro profondo mi girai e l’abbracciai forte forte. Fu un abbraccio sincero, molto lungo, stroncato dal rumore assordante del fischio del battello che segnalava l’attracco a Limone.....