Come avevo scritto nel post precedente: da ora in poi andrò ad approfondire uno ad uno quei suggerimenti, quelle riflessioni, quei consigli che possono offrire un aiuto per allontanare pian piano la bulimia dalla propria vita.Spunto del giorno: provare a sostituire il verbo dovere e gli avverbi sempre e mai con: potere, forse, perché no?Mi diede il "la" per questa riflessione una ragazza che frequentava con me la terapia di gruppo.Durante una seduta raccontò un episodio che aveva vissuto da poco.Al mare una sua amica le disse senza mezzi termini: "dovresti dimagrire un po’: hai i fianchi troppo larghi!". In seguito a quella constatazione lei, con grande dimostrazione di affetto nei propri confronti, si concentrò sul fatto che il suo corpo le piaceva così com’era, dunque: non seguì il "cortese consiglio" e se ne fece una bella risata, ma, contemporaneamente, si rese conto di quanto, anche solo pochi anni prima (era in fase di guarigione), parole del genere l’avrebbero indotta a seguire una dieta ferrea per non deludere le aspettative altrui.Assieme discutemmo su quanto sia assurdo sentirsi in dovere di fare per forza qualcosa. Chi decide per chi? Da cosa deriva un comportamento predeterminato? Cosa spinge obbligatoriamente ad agire in un certo modo?
AUTO AIUTO PER ALLONTANARE LA BULIMIA - SOSTITUIRE DOVERE, MAI,SEMPRE
Come avevo scritto nel post precedente: da ora in poi andrò ad approfondire uno ad uno quei suggerimenti, quelle riflessioni, quei consigli che possono offrire un aiuto per allontanare pian piano la bulimia dalla propria vita.Spunto del giorno: provare a sostituire il verbo dovere e gli avverbi sempre e mai con: potere, forse, perché no?Mi diede il "la" per questa riflessione una ragazza che frequentava con me la terapia di gruppo.Durante una seduta raccontò un episodio che aveva vissuto da poco.Al mare una sua amica le disse senza mezzi termini: "dovresti dimagrire un po’: hai i fianchi troppo larghi!". In seguito a quella constatazione lei, con grande dimostrazione di affetto nei propri confronti, si concentrò sul fatto che il suo corpo le piaceva così com’era, dunque: non seguì il "cortese consiglio" e se ne fece una bella risata, ma, contemporaneamente, si rese conto di quanto, anche solo pochi anni prima (era in fase di guarigione), parole del genere l’avrebbero indotta a seguire una dieta ferrea per non deludere le aspettative altrui.Assieme discutemmo su quanto sia assurdo sentirsi in dovere di fare per forza qualcosa. Chi decide per chi? Da cosa deriva un comportamento predeterminato? Cosa spinge obbligatoriamente ad agire in un certo modo?