BULIMIA DI VIVERE

LA TESTIMONIANZA DI LUCCIOLA ALLO SBARAGLIO - PARTE SECONDA


Prosegue la testimonianza di Lucciola allo sbaraglio. Come ho scritto nel post precedente: per motivi di spazio ho pubblicato solo parte delle sue parole. Chi volesse leggere il testo integrale può cliccare qui.Un bacio a te, dolce Lucciola8-05-08AriaChiusa nell'oscuritàdi questa prigionenella paura immersadall'orrore soppressavive l'aria dell'inquietudine incertavenerdì 3 luglio 2009La bulimia c’è.Lei non è mai andata via.Carboidrati, zuccheri, latticini sono divenuti la mia eroina.E’ sempre all’agguato, pronta a piombarti addosso per divorarti lospirito e il corpo.Il mostro che dorme, che vigila e ti assorbe.Sono la donna degli eccessi: o digiuno o mi abbuffo.Non c’e un momento , ma dico un solo istante in cui sono soddisfattadel mio corpo o di me in genere.Non c’è.La verità è che io mi odio.Come pretendere di amare gli altri se non ami te stessa.La settimana che ho trascorso al mare è stata diversa. Il mio corpo mipiaceva. Ero finalmente magra. Ma mi tormentava la paura diingrassare. Ho conosciuto un ragazzo.Mi sentivo felice.Ero magra e avevo un ragazzo."Si riconoscono i valori delle cose del mondo solo quando si ha lapossibilità d’indirizzare i propri sentimenti verso qualcuno"Goethe in Affinità elettive.(…) Con me c’era S. un’altra complessata.E stato bello condividere questa vacanza, le uscite clandestine dinotte con quei due stronzi, e scoprire di condividere i stessi disagi." Ho il sedere grosso, ho i fianconi, sono grassa.Una notte si è sentita male. Non è riuscita a mangiare per giorni.Solo riso bianco. Nemmeno quello forse.Dice che si tratta di allergia, intolleranze alimentare."Soffro di stomaco" anzi, mi disse.Io dico invece che soffre di Testa.Mi ricorda una persona: me stessa.(…) Io la capisco e non sapete quando.Il fatto strano è che lei dice sono io la problematica quella che nonmangia e dice di essere grassa.Io dico la stessa cosa di lei, quando rimanda via il piatto senza avertoccato nulla, oppure quando si lamenta davanti allo specchio.Non la sopporto o meglio non mi sopporto.Cosi, ci rimproveriamo a vicenda in una ipocrita farsa che non ha fine.Entrambe siamo d’accordo sul voler ritornare bambine per fare castellisulla sabbia senza preoccupazioni o sul farci trapiantare il cervello.Chissà se c’è l’hanno uno della nostra misura!(…)Lo so vivere richiede uno sforzo maggiore di respirare.Ma questa non è la mia casa.Sono come un prodotto di fabbrica mal riuscito.Il presente mi tormenta.E’ nel futuro che ripongo le mie speranze.Domani è un altro giorno, mi dico.Il mio scopo sarà sfidare la realtà,pizzicarla, sfinirlama non sono sicura di riuscirci. 6 luglio 2009"Illuminami" ?Stamattina ero raggiante.Ho fatto shopping.Ho indossato un lunga gonna e una maglietta etniche.Sono andata in gito a sfoggiare il mio sorriso e la mia sensualitàAnche con forme smisuratamente accentuate,emanavo colori splendenti da tutti i pori.Un ragazzo mi ha persino sussurrato "Illuminami". Ah!Lui non sa chi si cela dietro quella maschera. Altro che luce.Una disperazione immane che solo le Tenebre sanno donare.(...)Vado al supermercato con una sensazione di vergogna.Una sensazione di impotenza.Divoro imponenti massi di cibo.Io sono colpevole.Colpevole di inettitudine.Occhiate di spregio m’investono. Da me , dagli altri …Poi vado in bagno, immacolato,e mi agguerrisco contro le fauci dell’inferno.Ho fame di amore.Ma mi nutro di dolore.E tutto si muove attorno a mementre io giaccio immobile.8 luglio 2009Sono stufa. Non riesco più ad impormi degli obiettivi.La camera è un immondezzaio: potrebbero sguazzarci varani e porci.Ma non lo era mai stato fino ad ora. Questo disordine che non riesco acontrollare non è altro che la proiezione del disordine mentale che miimpedisce di reagire. Infatti sto male. Il disordine totale nonappartiene al mio brodo primordiale. In esso ci sono ordine edeterminazione. Quest’ultima non mi aveva mai abbandonata, mi è statasempre accanto, nonostante tutto. La pulizia e l’ordine degli oggettiche mi appartengono sono di rilevante importanza per me. Mi fa starbene sapere che ogni cosa è al posto giusto. Questo condizionafortemente il mio stato d’animo.Anche a scuola voglio che gli appunti siano ordinati e voglio riuscirea mantenere costante il ritmo di studio. Voglio, voglio … ma è propriola volontà a mancare in questo momento. Non riesco a dare potenza aidesideri più elementari.Sono schiava di una sofferenza interiore riversatasi in malattia. Piùil tempo passa e più si fa ardimentosa la risalita. Ma io credo in unavia d’uscita. E’ in mio dovere crederci.