BULIMIA DI VIVERE

BULIMIA E LIBRI


Tratto da: "Finalmente liberi dal cibo" di Renate Gockel, ed. Universale Economica Feltrinelli"Elvira è un’impiegata ad alto livello presso le ferrovie. All’inizio degli studi aveva fatto domanda anche per un corso di formazione per ergoterapeuti. E’ sempre stata la professione dei suoi sogni. Nel frattempo sono trascorsi quattro anni, Elvira ha un buon posto nelle ferrovie e guadagna bene.Il lavoro non le piace particolarmente, ma considera un vantaggio guadagnare bene senza troppi sforzi. Tuttavia sente che la propria vita è piuttosto vuota e per questa ragione mangia più di quanto dovrebbe. Ora presso la scuola di ergoterapia si è improvvisamente liberato un posto. Elvira non avrebbe problemi a mantenersi durante questo secondo corso di formazione: potrebbe vivere dei suoi risparmi. Inoltre i genitori sarebbero disposti a farle un prestito senza interessi. Elvira deve ora valutare vantaggi e svantaggi di un nuovo inizio: l’impiego attuale le offre un buon stipendio, un posto di lavoro sicuro e una buona pensione. Se dovesse avere un figlio, il reinserimento le verrebbe facilitato. Gli svantaggi di questo impiego sono la noia e il disinteresse per la propria attività lavorativa. Il nuovo corso di formazione la stimolerebbe sia dal punto di vista intellettuale che da quello umano, e la farebbe crescere. Questi i vantaggi; ne deriverebbero però anche una serie di insicurezze: guadagnerebbe meno e non avrebbe la certezza di poter mantenere il posto in caso di maternità.
Ogni persona che si presume ragionevole sceglierebbe il lavoro sicuro presso le ferrovie.Ma se Elvira da retta al proprio cuore, tra le due opportunità, questo le consiglia il nuovo corso di formazione.Sente che la nuova professione la farebbe crescere come persona ma ha una gran paura della futura incertezza finanziaria. Se pensa al suo lavoro in ferrovia si sente sicura e tranquilla, ma è come essere sepolti vivi.Quasi tutti gli amici le consigliano di rimanere dov’è. Solo un’amica, che a sua volta ha lasciato un posto sicuro, le consiglia di seguire il suo cuore."E’ la prigione il posto sicuro" le dice "se tutto è già stabilito fino alla pensione, allora non c’è più spazio per la spontaneità, per nuove decisioni, per tutto ciò che è vivo".Elvira vorrebbe vedere le cose come lei, e quando sta bene psicologicamente, propende per il nuovo corso di formazione, che porterebbe una ventata d’aria nuova nella sua vita. Quando sta male invece crede sia meglio rimanere alle ferrovie.Elvira è ancora convinta che la decisione "ragionevole" sia quella giusta. Eppure sa che, se non prende la decisione "irragionevole", avrà per tutta la vita la sensazione di aver perso un’occasione importante. Tutta la sicurezza del mondo vale forse questo prezzo?Cercare di prendere decisioni solo con la testa, toglie il sapore alla vita e rende depressi. Anche i bulimici devono prima o poi chiedersi quali mete e quali valori siano prioritari nella loro esistenza. Naturalmente ognuno di noi si fa queste domande, tanto più se non è soddisfatto della propria vita. I cibo-dipendenti per lo più non sono soddisfatti della vita che conducono, ma spesso tentano di nasconderlo anche a se stessi (…).Conoscete la favola dei Grimm La fortuna di Gianni? Gianni ha un mucchietto d’oro e ne scambia ogni volta una parte con cose di "minor" valore, che però rappresentano per lui proprio ciò di cui ha bisogno in quel momento. Alla fine gli rimane una pietra e lui butta via anche quella. Che comportamento "irragionevole"!eppure è felice, perché per lui contano valori diversi da quelli della maggioranza.Io non difendo i comportamenti ciecamente irragionevoli, ma vorrei incoraggiare chi soffre di attacchi di fame ad interrogarsi sul proprio "comportamento ragionevole". Questo vale per quei cibo-dipendenti che nella propria vita danno poco spazio al gioco, al divertimento, alla spontaneità.Dovrebbero stendere una lista ed elencare su una colonna ciò che è ragionevole e su un’altra ciò che non lo è. Poi dovrebbero verificare chi, nella cerchia dei conoscenti, condivide l’opinione che una certa scelta sia irragionevole. I cibo- dipendenti devono imparare ad ascoltare il proprio cuore e le sue "illuminazioni". Se la vita da loro più gioia, si sentiranno appagati senza dover ricorrere al cibo.Per questo la loro rigida struttura di norma dev’essere allentata. Per raggiungere questo risultato è indispensabile commettere errori, sperimentare. Dagli errori si può imparare molto, anche se bisogna mettere in conto qualche perdita.Osservandosi scopriranno i loro falsi ideali e potranno cominciare a sperimentare nella vita quotidiana come allentare i propri schemi rigidi. A colazione mangiate sempre solo pane e marmellata? Provate una volta il musli. Oppure andate al lavoro per una strada nuova, comprate una rivista diversa dal solito, andate a fare la spesa in un altro quartiere oppure in un negozio in cui non eravate mai entrati.Se ci si propone almeno un cambiamento al giorno, dopo una settimana si è già un po’ più sciolti.E’ necessario sperimentare cose nuove, affrontando anche quelle che ci fanno paura (…).Se si prendono consapevolmente tante piccole decisioni, sarà più facile risolvere, in seguito, anche i problemi più grossi.Quanto più i nuovi propositi esigono un superamento di noi stessi, tanto meglio."BesitossssssSelvatica