BULIMIA DI VIVERE

QUANDO LE STRUTTURE FUNZIONANO


Su concessione dell'autrice, riporto questa splendida testimonianza. GRAZIE CLA'
Ospedale S. Luca di MilanoPost n°276 pubblicato il 21 Gennaio 2010 da MaChisseeeee "Non è per fare pubblicità gratuita, ma è per raccontare la mia esperienza anche dopo averne sentite di tutti i colori sui centri che curano i disturbi alimentari.Mi sono ammalata quando avevo 17 anni. A seguito di un aborto volontario, ho deciso di non mangiare più. Sono uscita dall’incubo dell’anoressia 4 anni dopo, in realtà come succede spesso in questi casi era solo una calma apparente.Non sono stata seguita adeguatamente, non ho mai voluto ammettere di avere un disturbo del comportamento alimentare, non sono stata aiutata e supportata da medici e persone esperte. In sostanza, ho fatto tutto –praticamente- da sola. E l’unica cosa che ho fatto è stata quella di arrivare ad un peso socialmente accettabile in modo che nessuno potesse rompermi più i coglioni.Negli anni successivi ho imparato, in qualche modo, a convivere con la mia malattia.Per 10 anni ho avuto diverse crisi, con un peso totalmente instabile che spaziava tra i 60 ed i 40 chili. Manie sempre più radicate in me, difficoltà relazionali sempre maggiori, relazione affettive praticamente inesistenti, numerose pratiche autolesionistiche, fino a quando ho AMMESSO di avere un “problema”.Così lo definivo… un problema. Perché per dire che il mio problema si chiamava “disturbo del comportamento alimentare” mi ci è voluto un altro anno e mezzo.Ma dopo 15 anni di disturbi alimentari è difficile cambiare, perché per me oramai quella era la “normalità”. Per quanto assurda potesse essere per gli altri, per me era tutto assolutamente logico, era tutto chiaramente sotto controllo, era tutto fondamentalmente normale.Per un sacco di tempo ripetevo con ostinazione alla mia psicologa “C’è chi ha paura di volare, io ho paura di ingrassare, in fondo tutti hanno le proprie paure”.Peccato che la mia magari non mi mette in pericolo di vita, ma di certo mi fa vivere una vita di merda. E così che ho deciso di rivolgermi all’ospedale S. Luca di Milano.Ho deciso di andare lì per diversi motivi… a) era vicino a casa b) è una struttura molto piccola c) non esiste il reparto di psichiatria, ma è quello di endocrinologia che segue i disturbi alimentari d) è un posto che già conoscevo perché mia madre andava periodicamente a fare dei controlli.Sono in cura da loro da otto mesi.
In otto mesi non mi sono mai sentita sola, abbandonata e non supportata. In otto mesi mi hanno cazziato perché facevo richieste assurde tipo “diete per dimagrire”, prendevo i farmaci a cazzi miei e saltavo gli appuntamenti. In otto mesi mi hanno fatto i complimenti perché ce la sto mettendo tutta, perché non mollo mai, perché dal punto di vista organico sono migliorata tantissimo, perché parlo, mi confronto e non mi chiudo a riccio.In otto mesi ho fatto un day hospital per verificare le mie condizioni di salute. Una visita in ambulatorio ogni tre settimane con una dietista, un psichiatra ed un’endocrinologa. Un ricovero alla prima forte caduta. E settimana prossima avrei dovuto iniziare una riabilitazione due volte alla settimana facendo terapia di gruppo al mattino, yoga al pomeriggio e pasti assistiti.Purtroppo o per fortuna, ho trovato lavoro.E sono andata in panico perché io tendo agli eccessi, o bianco o nero, o tutto o niente, o lavoro o mi curo.Ieri ho chiesto un consiglio alle persone a me più care, le persone di cui mi fido profondamente. Oggi sono corsa alla S. Luca per esporre le mie preoccupazioni e chiedere a loro un consiglio.La risposta è stata un grande sorriso ed un “Claudia, se vuoi provare a lavorare va bene. So che non è una scelta facile, ma noi siamo qui, non scappiamo, la riabilitazione la possiamo fare più avanti. Vediamo che succede, intanto riprendiamo a fare le visite in ambulatorio ogni 3 settimane, e vediamo come vanno le cose”.Ora non so quel che sarà, ma so che per la prima volta nella mia vita non mi sento sola ad affrontare l’incertezza del futuro".Se volete pubblicare racconti o testimonianze come questa non esitate a scrivere direttamente sul blog o alla mail bulimiadivivere@yahoo.it FACCIAMO CIRCOLARE LE NOTIZIE POSITIVE!Con affetto,Selvatica