BULIMIA DI VIVERE

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Sembra di immergersi in un mare infinito quando si parla di bulimia.Dietro ad ogni atteggiamento di chi sta male si nasconde un mondo intero fatto di aberrazioni, traumi, aspirazioni mancate, liti, discussioni, cose non dette, urla soffocate.Ci si sente inermi ad affrontare tutto questo, ci si sente inadeguati anche solo a sottolineare delle sfumature che, a primo achito, possono sfuggire.Di fronte ad una malattia che coinvolge una persona fino agli estremi più profondi del proprio essere, fino agli abissi dell'anima e del cuore e che deriva da disagi risalenti da anni di incomprensioni, spesso fin dalla più tenera infanzia, in che modo si può interagire con chi soffre senza andare a toccare  tasti estremamente delicati, senza stravolgere, senza sbagliare, senza mettersi in gioco e far mettere in gioco?E' impossibile.Quando viene scatenata una malattia psicologica come la bulimia, essa stravolge non solo la vita della persona che sta male ma anche l'esistenza di tutti coloro che condividono con lei la propria quotidianità.Avviata una situazione che definirei "a spirale verso il basso" o ci si gira dall'altra parte facendo finta che va tutto bene o si prova a far qualcosa entrando  in un vortice di tentativi infiniti che possono snervare, innervosire, spaventare, smarrire.Molte volte ho scritto riguardo a questo delicato argomento perchè so quanto ci si possa sentire indecisi e preoccupati riguardo a quali atteggiamenti tenere ed applicare di fronte ad una persona che sta male. Quali comportamenti possono essere corretti? quali parole si possono dire senza essere fraintesi? in che modo ci si può comportare senza calcare da un lato troppo la mano e senza, dall'altro, risultare inefficaci?Il punto è questo: la bulimia va a toccare talmente tanti elementi costituenti la propria e l'altrui personalità e si sviluppa in sfumature così numerose che non è fattibile seguire delle regole precise, lineari, comuni per tutti ogni volta che si interviene. In un certo senso si procede a tentoni, cercando di osservare, di variare la rotta, di ascoltare ed ascoltarsi il più possibile, di riprovare ogni volta che un'azione non ha apportato alcun cambiamento.Beh, so che può suonare come "pacca sulla spalla" ma una cosa va detta: chi decide di tendere la mano, amico , parente, o conoscente che sia, comunque compie già di per sè un gesto fondamentale che, vorrei sottolinere con tutto il cuore, non è da tutti!Ci si va consapevolmente a scontrare con una realtà che, a prima vista, può sembrare assurda ed incomprensibile e di fronte alla quale sono richiesti grande pazienza, forza, fiducia e coraggio.Ci vuole fegato per accompagnare chi sta male in un percorso di guarigione e mi si stringe il cuore quando leggo che molti di coloro che si espongono in questo senso, "semplicemente" per Amore nei confronti di chi sta male, spesso si ritrovano DA SOLI!Leggo di ragazzi, ragazze, uomini e donne che brancolano nel buio, che si rivolgono a me anche solo per una parola di conforto perchè spesso non ottengono nemmeno risposte alle loro richieste di aiuto.E' assurdo!Viviamo in una società nella quale ancora troppo spesso al problema viene messa una pezza senza andare a monte per cercare di far tornare a star bene davvero una persona. Sembra quasi che le malattie vengano sfruttate e che, chi ci guadagna, le mantenga tali proprio per convenienza.L'ultima "caduta di palle" da parte della sottoscritta? l'intervento del ministero della salute che, per combattere i disturbi alimentari, ha diffuso un opuscolo sul mangiare sano!Tutti coloro che hanno avuto a che fare con i dca sanno e stra sanno che il problema  va al di là del rapporto con il mangiare o dell'aspetto fisico, eppure...così viene affrontato in Italia un disturbo che colpisce annualmente centinaia di persone.Ma io non mi sento di mollare, anzi, di fronte a queste situazioni m'incazzo e m'impegno ancora di più e si sa: a partire dal piccolo si può arrivare a MUOVERE LE MONTAGNE!Ancora una volta, con tutta me stessa, dico a coloro che stanno tentando tutto il possibile: non cedete, non lasciate perdere, perseverate, provate e riprovate. Se una strada non funziona non è detto che un'altra possa essere altrettanto inefficace; di fronte ad una sconfitta può celarsi una bella vittoria, non perdete ma la fiducia in voi stessi e nelle potenzialità di chi avete di fronte.Al di là della sofferenza, del dolore, delle difficoltà si può finalmente costruire una vita nuova ricca di elementi sani e positivi riconosciuti in maniera ancora più efficace proprio perchè ci si è messi a nudo.Forza e coraggio. Se ci si sente inizialmente persi di fronte agli ostacoli si può trovare grazie alla collaborazione, alla partecipazione, alla volontà, un modo per superare i momenti bui.Detto questo, rilancio il mio appello: segnalate i centri nei quali vi siete sentiti o vi sentite trattati in modo adeguato(PERCHè PER FORTUNA NE ESISTONO!!), fate sapere i nomi di chi vi ha aiutato veramente.C'è un gran bisogno di chiarezza e di opportunità dettate anche dalla possibilità di accedere a percorsi di cura che servano davvero.Metto a vostra disposizione questo spazio.Aiutiamoci ad aiutare!Con affetto,Selvatica