SOLTANTO L'INFINITO

BUONA PASQUA


La resurrezione è la festa della vita e del perdono. L'esperienza degli apostoli fu veramente la caparra della resurrezione. La morte di Gesù aveva generato in loro un abbattimento sconfinato, perchè in quei tre anni ciò per cui si erano entusiasmati non era stata una dottrina, una filosofia, una morale, un'idea, ma un uomo, una persona.Dopo la crocefissione e la morte di Gesù avevano vissuto il tradimento e la fuga, il dubbio di essere stati ingannati, uno stato di incredibile confusione e paralisi interiore. Dopo la sua morte stavano ancora insieme, ma era un guardarsi in faccia per rimuovere un dolre infinito. E' comprensibile, quindi, la fatica a credere all'annuncio della resurrezione. Il Vangelo di Luca narra che, quando le donne, tornate dal sepolcro, annunciarono agli undici e a tutti gli altri di averlo visto vuoto, le loro parole parvero come un vaneggiamento e non furono credute.E' Gesù stesso che deve vincere i loro dubbi e convincerli che era proprio Lui: "Toccatemi e convincetevi. Un fantasma non ha carne ed ossa come vedete che io ho". E poichè essi ancora una volta non credevano ed erano stupefatti, Gesù chiese loro di darGli da mangiare e mangiò insieme a loro. Questa fatica a credere è una riprova dell'abisso di disperazione e di paura in cui erano sprofondati. Ma fa anche capire l'incommensurabile potenza dell'annuncio che da allora illumina e spalanca la vita di ogni uomo.