SOLTANTO L'INFINITO

NATALE


Quello che mi fa lietamente pensare al Natale è una certezza, anche se questa parola fa un po' ribrezzo agli intellettuali e ai sapienti del nostro tempo, ai grandi maestri del dubbio.Che se la tengano pure la passione morbosa per il dubbio!Si può essere lieti solo se si è certi, come un bimbo può essere veramente felice solo se è certo della presenza del bene di suo padre e di sua madre.Ma quale certezza?Non si tratta della semplice certezza, seppur necessaria, della storicità di Cristo, cosa potrbbe importare a me sapere che un uomo di nome Gesù è veramente esitito, se tutto finisse lì, in una tanto sicura quanto inutile notizia storica? Cosa t'importa di sapere che Gesù di Nazareth è realmente esistito, se tra te e quest'uomo c'è un abisso di 2000 anni?Qualcuno potrebbe obiettare"ma come puoi dire questo? Come puoi ignorare i grandi principi e insegnamenti del Vangelo? Come fai a non venerare tra i grandi personaggi dell'umanità questo ebreo? Il più grande maestro di morale?"Ci sono 2 ragioni per cui questa obiezione non mi tocca e mi risulta fondamentalmente ipocrita: con i buoni principi, con gli ideali, con i grandi valori, con i nobili insegnamenti morali ci si può anche sciacquare la bocca. Ci si possono fare conferenze, trattati e interviste, ma non ci si può vivere, perchè l'uomo non può vivere di astrazioni! Quando l'uomo avverte il peso della solitudine o l'angoscia di fronte alla morte e l'impotenza davanti al proprio male, a quel punto non sa più che farsene delle astrazioni (fossero anche le più nobili): ha bisogno di una Presenza!Il primo a non voler passare come grande maestro di morale è stato proprio Lui, Gesù! La vera pretesa di Cristo è enormemente più grande, è così grande (pur essendo pienamente ragionevole), che per la sola paura che possa essere vera il mondo la censura!Cristo è un uomo che si è detto Dio.Perciò è proprio una sciocchezza, una fesseria (antilogica e anticristiana) quella che si sente spesso ripetere: "Sono pronto ad accettare Gesù come grande maestro di morale, ma non accetto la Sua pretesa di essere Dio". Un uomo che fosse solo uomo e dicesse quello che Gesù ha detto: "Io sono la via, la vertià e la vita, Io perdono i tuoi peccati, Io verrò a giudicare il mondo alla fine dei tempi, non sarebbe un gran maestro di morale, ma solo un pazzo!La certezza che mi fa lietamente riecheggiare l'annuncio degli angeli è proprio un'altra: Gesù di Nazareth, quel bimbo, quell'uomo, Gesù, è veramente Dio! E di Lui si può realmente e materialmente fare esperienza! La Sua promessa si compie nella vita!Recentemente un'anziana donna ebrea ha chiesto di essere battezzata. Al sacerdote, prima di ricevere il battesimo, ha detto: "Non creda che io mi faccia battezzare per paura dell'inferno; io mi faccio battezzare perchè ho visto un po' di paradiso qui in terra. Sono state da me le suore di Madre Teresa di Calcutta, in loro ho visto il paradiso. Per questo mi faccio battezzare".Ha scritto Claudel: "Ho sentito spesso rimproverare ai cristiani, con una certa aria di superiorità, che la ragione della loro fede è la grazia e la consolazione che essa procura; ma mi sembra che migliore giustificazione di questa non possano trovarla, perchè si tratta di un fatto, non di un ragionamento. La prova del pane è che esso nutre, la prova del vino è che esso inebria. La prova della verità è la vita e la prova della vita è che fa vivere. Sono queste realtà sostanziali, contro le quali nessuna argomentazione ha efficacia"