pensiero libero

Che storia è questa?


Sono passati pochi giorni, le commemorazioni (modeste, in verità, quest'anno) sono finite, ci si prepara a festeggiare la crisi di Natale. O il Natale di crisi, se preferite. Raccolti attorno al focolare come nel dopoguerra, si scartano i regali (più carta che contenuto) e viene naturale la voglia di raccontare una storia. Dunque: c'era una volta. C'era una volta una Banca dell'Agricoltura in piazza Fontana a Milano. Dove c'erano, sempre una volta, una bomba e parecchia gente che aspettava il botto. C'era una volta la guerra fredda. Che, in realtà, era caldissima per via degli esplosivi che la rallegravano. C'era, ancora una volta, un'Italia che non voleva i cattivi e confidava nei Servizi per far loro un bel servizio di barba e capelli. C'era (una volta?) un personale politico che pensava: bastano cento morti sparsi per il Paese e tutto va a posto. Cosa saranno mai cento morti a fronte della vittoria della democrazia? A pensarci adesso, avevano proprio ragione: furono preservati una cinquantina e passa di milioni di italiani al prezzo minimo di un pugno di cadaveri. Furono preservati da che cosa? Ecco, questo è il finale che manca alla nostra storia di Natale. (Le prossime puntate saranno a Brescia, Piazza della Loggia, Bologna, Stazione Centrale: quelle più succose). Che storia è questa?