pensiero libero

Ricevuto?


Siamo nel gorgo di una nuova campagna elettorale, del tutto simile ad una delle tante che abbiamo già vissuto. Quindi assistiamo al consueto, stomachevole, tiro al piccione del "tutto contro tutti". Perché è l'essere "contro" - non importa chi - il sale della politica come è intesa nelle nostre contrade. Una, due parti contro altra, o altre, e mai nessuno che si alzi e dica: sono "per" l'Italia. Stanno lì a brigare, insultarsi, annodare e sciogliere alleanze, trattare e trafficare sottobanco, promettersi, negarsi, strizzarsi l'occhio, maledirsi solennemente (tanto poi faranno affari insieme, una volta in Parlamento) e mai - mai che si ricordino dei milioni di cittadini e spendano il loro tempo e la loro (modesta) intelligenza per riflettere su una cosa semplice semplice: cosa servirebbe per rendere il Paese più felice? Una cosa, un gesto. Uno solo. Perché, al di là dei polveroni dell'economia, le persone chiedono qualcosa di veramente buono a costo zero: un pizzichino di felicità. Possibile che tutta questa baraonda di istituzioni, cervelloni, studiosi, praticoni, aquiloni e via cantando non sappia immaginare una risposta chiara, certa e solida a questa domanda, ingenua finché si vuole, ma necessaria per restare cittadini, per seguitare a pagare le tasse, per mantenere la voglia di andare a votare? Un punto interrogativo per lor signori. Ricevuto?