pensiero libero

Dai "Diari del signor Rossi"


Non avrebbe mai pensato di poter diventare così vecchio. Quarantanove anni. Da compiere domani, diciassette, venerdì. "Caro, i ragazzi ti hanno preparato una sorpresa: mostrati riconoscente..". "In che senso, cara?". "Nel senso che ci starebbe bene una piccola mancia, caro..". "Piccola quanto, cara?". "Facciamo cinquanta a testa, caro". Fu allora che comprese il motivo per cui il venerdì diciassette porta male. Specie se uno ha la disgrazia di compiervi i primi quarantanove. E la fortuna di avere tre figli. Intanto, a sua insaputa, fervevano i preparativi. Il cucciolo di Labrador, animale di prodigiosa intelligenza, ("E' tutto papà, vero ragazzi?") venne pazientemente addestrato a portare appeso al collo un cartello con su scritto: SEI IL CAPO BRANCO. Poi vennero preparati pacchettini colorati. Il giorno fatidico il festeggiato si svegliò con il mal di testa. Non disse nulla per non rovinarsi la sorpresa che gli era stata annunciata. Si recò al lavoro regolarmente, ma chiese di avere due ore per la pausa pranzo. "Appetito arretrato?" chiese, sardonico, il capo. "No, signore, compio quarantanove anni". "Li porta male, auguri". Giunse a casa di cattivo umore. Aprì e si guardò attorno: silenzio. Provò a chiamare: nessuno. Fece due volte il giro dell'appartamento: nulla. Allora fu preso da terribile angoscia, immaginò disgrazie, fughe, rapimenti. Si precipitò al telefono per denunciare la scomparsa dei suoi cari. Ed ecco suonare alla porta: immaginò fosse giunta la missiva con la richiesta del riscatto..! Aprì: il cane gli schizzò fra le gambe, i tre figli balzarono dentro urlando, la moglie gli sparò una nuvola di coriandoli direttamente negli occhi. Cadde all'indietro rovesciando il tavolino portafiori ed atterrò sul cucciolo di Labrador che gli morse un orecchio. "Sorpresa, sorpresa..!" gridava attorno a lui, festante, una banda di scalmanati. Così prese una decisione solenne: mai più avrebbe compiuto quarantanove anni di venerdì diciassette.