La notizia. Il professor Nicholas Negroponte del Massachusetts Institute of Technology sta conducendo una ricerca basata sulla possibilità di alfabetizzare bambini delle realtà più disagiate del globo senza ricorrere al filtro / supporto della scuola. Che, oltre tutto, in certe realtà non esiste, o è fisicamente irraggiungibile. Bene, in due villaggi sperduti dell'Etiopia, lontani chilometri e chilometri da qualunque segno di modernità, sono stati dati a gruppi di bambini (dai 5 ai 10 anni) totalmente analfabeti computer ad alimentazione solare ancora imballati. Gli sperimentatori si sono limitati alla consegna, senza fornire alcun aiuto o spiegazione. Risultati: in un tempo medio di quattro minuti tutti i computer erano stati accesi ed attivati. Entro cinque giorni sui computer erano state aperte e fatte girare 47 applicazioni sulle 75 in precedenza caricate. I ricercatori hanno concluso che questi fatti strabilianti sono molto semplicemente il frutto della curiosità innata dei bambini, particolarmente viva in quella fascia d'età. Con tutto il rispetto, è forse il caso di segnalare che la scuola - a furia di standardizzare metodi e modelli di insegnamento - appiattisce e mortifica la naturale curiosità dei giovani utenti? Il dibattito è aperto.