pensiero libero

Lo specchio


In Italia esiste ormai da secoli un diffuso paradosso. I cittadini non hanno alcuna fiducia nello Stato, percepito come un "mostro" occhiuto e predatore, sempre pronto a balzare su cittadini vittime innocenti per cavare loro sangue quasi fosse un gigantesco vampiro. Oppure, sempre "mostro", lento, tozzo e sgraziato, incapace di qualsiasi pensata che abbia un minimo di intelligenza, stolidamente adatto solo a schiacciare il popolo senza ascoltarne mai le richieste e le proteste. Sono queste opinioni diffuse e radicate, appunto, da secoli, sia che Stato fossero le varie Signorie, sia lo Stato Unitario che le ha ereditate. Anzi, nell'attuale sono confluiti, interi, i vizi e le magagne dei tanti staterelli precedenti moltiplicandone l'inefficienza e l'arroganza. Dove sta dunque il paradosso? Semplice: nel fatto che lo Stato - qualunque ne sia la dimensione - esiste soltanto come insieme degli aventi titolo alla cittadinanza. Cioè non vi è Stato senza cittadini, non vi sono cittadini senza Stato. (Basti, ad esempio, guardare alla pervicace e sacrosanta lotta dei Palestinesi per giungere alla formazione di una propria entità statuale). Quindi può dirsi, senza tema di smentita, che lo Stato non sia altro che lo specchio dei suoi cittadini. Molti parlano, ad ogni tornata elettorale, di "riformare lo Stato", .. ovvero i cittadini! E, di grazia, chi ne avrebbe la capacità e la forza? Di dittatori, da Giulio Cesare a Mussolini, ne abbiamo avuti a bizzeffe, ma nulla è cambiato. A noi piace scaricare la colpa delle nostre "bruttezze" sullo specchio. E' lì apposta.