pensiero libero

Tutti belve


Oggi, 27 gennaio, la solita fanfara mediatica strombazza che siamo entrati nella "giornata della memoria", ragion per cui dobbiamo in qualche modo mostrare pubblicamente .. che non abbiamo perso la memoria! Ovviamente questa grancassa eccita le budella di pochi e dimenticati negletti che si lanciano a sporcare mura e cimiteri con simboli idioti. Parlando in generale, non sarà mai abbastanza la riprovazione del voler ad ogni costo celebrare più volte l'anno la "giornata del..", contenitore entro cui guazzano le cose più nobili e le scemenze più incredibili. Con il risultato che le persone ormai provano profondo fastidio per simili ricorrenze, utili solo a giornali e televisioni per riempire qualche buco di cronaca. In questo modo vengono svilite e disattese le migliori cause, che perdono di valore e significato. Nello specifico della giornata odierna, è in atto da tempo lo strano tentativo di separare il male assoluto dei campi di sterminio ( visti anche come orrende macchie sulla pelle di uno specifico territorio ) rispetto alla storia di un'Europa che, tra il 1920 e il 1945, impazzì completamente. Ai giovani e giovanissimi che oggi sentiranno parlare di forni crematori e camere a gas si potrà facilmente far credere (mancando loro ogni più dosata prospettiva) che tutto accadde per colpa di diecimila ( o centomila, fate voi ) cattivi tedeschi che indossavano la divisa delle SS. E, vista la cultura ludica che ha invaso la mente dei nostri ragazzi, il "lontano" fatto potrebbe loro somigliare ad un videogame tipo "I cattivissimi". Con queste impostazioni, man mano che le generazioni si susseguiranno, di memoria ne resterà sempre meno. Anziché mettere l'etichetta ad una giornata, perché non si prova a condurre un'analisi critica completa e veritiera su quei venticinque anni della nostra storia di europei onde capire perché diventammo "tutti" belve?