Come sapete, dal 9 febbraio proibizione di diffondere sondaggi sulle intenzioni di voto nel timore di turbare il delicato sistema neurovegetativo degli italiani, già parecchio disturbati da tasse, tagli, pil e debiti. I benpensanti si sono acconciati al silenzio dei media, mugugnando sul fatto che la democrazia viene presentata al popolo ogni tre per due come sinonimo di trasparenza e libertà d'informazione. I malpensanti, invece, hanno già rimediato. Usando Internet, e camuffando i nomi dei candidati premier con locuzioni fantasiose tratte dalle corse dei cavalli (o dai più importanti cardinali che si apprestano al Conclave per il nuovo Papa), sono in grado - giorno per giorno - di dare distacchi e guadagni di posizione del politico tale rispetto al politico talaltro. Ovviamente trasformati in bestie o in porporati, a seconda della scuderia che spara il sondaggio. Il che mette in luce due fatti risaputi, ma di cui nessuno dei cervelli-che-decidono sembra informato. Anzi tutto, qualsiasi forma di proibizionismo illogico genera immediatamente un'efficace risposta contraria. Secondo, nella Costituzione materiale di questo Paese sta scritto: " 'ccà nisciuno è fesso ".