Chi ha ragione? Sembra l'unica domanda rimasta, visto che è più che chiaro chi ha torto. In una democrazia normale, infatti, si cerca - nei momenti estremi - di capire chi ha una proposta decente, per seguirlo senza discutere. Verrà poi il momento della riflessione, anche del rimpianto. Ma quando il condominio brucia tutti guardano a quello che ha il coraggio di gridare: aprite le manichette! Noi no, noi per antico e consolidato vezzo siamo diversi: mentre il condominio brucia iniziamo a sospettarci reciprocamente di aver appiccato l'incendio. Perciò occorre iniziare il processo. Ma, vista la durata media dei processi (circa venti anni), siamo costretti ad aspettare che le fiamme si esauriscano e le macerie si raffreddino. Solo allora iniziamo a scambiarci accuse formali, con annesse querele ed esposti. Che, fatalmente, innescano altri processi. E altri incendi. Di modo che i nostri eredi possano avere materia per scambiarsi insulti anche per nostro nome e conto. E' bello, stando nell'al di là, vedere come le generazioni che ci seguono replicano le nostre medesime scemenze cui noi li abbiamo educati. E' bello sapere che l'Italia rimane, imperitura nei secoli, sempre uguale a se stessa. Altrimenti i turisti non verrebbero più a fotografarci.