ADALBERTOBUONOFIGLIO

Lei non ha il diritto


"lei non ha il diritto di avere queste informazioni!!!"  Me la sono sentita dire per due volte in meno di mezz'ora, quest'affermazione, stamattina. La prima volta accompagnata da una porta sbattuta in faccia. La seconda, con voce sin troppo alta, in pieno pubblico senza neanche il conforto di uno sguardo nello sguardo. Lui: il Commissario Straordinario dell'ASL Lecce Io: il presidente dell'Associazione delle Famiglie delle persone con disagio psichico. L'altra (ovvero l'informazione in questione): la tempistica prevista per la riapertura dei Centri Diurni Psichiatrici della Provincia. Per la cronaca (a beneficio di chi non avesse seguito la questione), oggi è il secondo mesiversario della chiusura dei Centri Diurni di Riabilitazione Pischiatrica del Salento, nell'ottica di una trasformazione degli stessi, in appendici manicomiali, in pieno sfregio alla legge Basaglia. Due mesi in cui, oltre cento ragazzi con disagio psichico, sono stati privati di un servizio essenziale per la loro salute e per il loro benessere piscofisico Quindici giorni fa, il 19 novembre, a seguito di un'occupazione dell'ASL da parte delle famiglie e dei lavoratori estromessi, il commissario aveva ufficialmente assunto l'impegno a riaprire i centri diurni con il personale preesistente ed avviare un tavolo di discussione sulla questione, ma... Da quel fatidico giorno, vane le richieste di chiarimenti e notizie. Metodicamente ignorate quelle formali (su carta scritta, per intenderci), lacunose ed evasive quelle estorte di persona a vario personale informato sui fatti, dopo estenuanti appostamenti per i corridoi della direzione, visto che d'avere un regolare appuntamento neanche a parlarne. Ieri poi, una voce amica ci comunica che, finalmente, partorito fu l'atto di riapertura delle strutture fatti salvi i tempi di firma del Dirigente Ultimo. Gioia e un pizzico d'incredulità per la notizia e soprattutto, alcune fondamentali domandi... quanto lunghi questi tempi?e da quando i centri aperti?e per quanto? Le stesse che oggi, ho provato a sottoporre al commissario, con educazione e serenità e a cui, con sgarbatezza e aggressività mi è stato detto: "lei non ha il diritto di avere queste informazioni!!!", le potrà conoscere quando saranno rese pubbliche dall'azienda. A seguire poi tutto quel che in tal situazione è giusto consegua, perchè quel diritto io ce l'ho!!! E ce l'hanno le persone messe in mezzo ad una strada da uno zelo normativo che non si cura della persona in difficoltà.Ce l'hanno le famiglie messe in ginocchio dall'arroganza del potere, ma mai messe prone. La storia della giornata narra poi dell'occupazione dell'asl da parte delle famiglie, della mobilitazione della stampa, della retromarcia del commissario straordinario sulla questione, delle scuse per l'avvenuto e per le male parole, della firma della delibera di ripristino del servizio in via transitoria dal 10 ottobre al 31 dicembre 2011, della pianificazione di un piano tecnico per la definizione del post transizione... Si potrebbe quasi dire... e vissero (per tre mesi) felici e contenti... Ma non è vero.... Non è vero, perchè rimane aperta la ferita di quelle parole... Rimane aperta la ferita delle tante ore d'attesa nei corridoi ad elemosinare 5 minuti d'attenzione... Rimane aperta la ferita della tracotanza del potere...Rimane aperta la ferita dell'indeterminatezza del futuro... Rimane aperta la ferita di una normativa anacronistica e devastante. Non è vero perchè, a voler tirar le somme di tutto quello che è accaduto in questi mesi, la soddisfazione del piccolo Davide che l'ha spuntata su Golia lascia il tempo che trova, quando appunto, il diritto naturale di una persona che sta male e di una famiglia che lo sostiene, diviene culturalmente il premio in palio in un conflitto dalle forze impari.