ADALBERTOBUONOFIGLIO

Urlo senza voce


  Urlo senza far rumoreIl mio silenzio non è assenza di parole...                                                  E' assenza di suono. E' come quando guardi la tv abbassando a zero il volume.Non sono le parole che mancano:è che qualcuno ha scelto di non sentirle.Forse all'inizio sono stato io ad abbassare quel volume... Sai...,quando cresci in una famiglia dove il ruolo dello sventurato è già abitato vita natural durante, la prima sensazione che ti si appiccica addosso è quella che, un tuo dolore, a prescindere, non possa avere, lì dentro, diritto di cittadinanza.Non recrimino nulla a mamma Maddalena, nè ad Amerigo. Forse a papà Antonio si, ma questo non fa testo... con lui, ormai recrimino per partito preso. Non lo so se sia conflitto generazionale, complesso di edipo ritardato o qualche altra minchiata psico-introspettiva varia. E' così e basta. Ma non fa testo dicevo. Non c'entra con il mio urlo senza voce. Mi sento un misantropo. Non l'ho mai nascosto.Odio cordialmente la maggior parte della gente e preferisco la solitudine alla pessima compagnia. (a volte anche a quella appena decente a dir la verità).Eppure non ero così.Se ripenso alla mia infanzia, scazzature a parte, ero socievole e pure divertente.A tratti ricercato. (Mica sempre, d'accordo, ma una tantum accadeva).Cos'è successo poi?Perchè oggi,nella mia gola ristagnano parole putrefatteenei miei occhi galleggiano lacrime acquitrinose?Sono cresciuto con il compito di comprendere a prescindere. A nulla è mai valso il fatto che fossi il fratello minore, e da che mondo è mondo, i fratelli minori dovrebbero essere quelli che hanno ragione anche quando hanno torto. Sono il fratello minore, è vero, ma...c'èil fatto che l'altro, però, è il fratello minorato. Quindi, il mondo mondo va a farsi fottere.Probabilmente è questo il particolare che poi ha fottuto me.Io sono quello che ha il compito di comprendere.A prescindere. Perchè sono abituato...perchè sono forte...perchè so ascoltare...perchè volente o nolente... mi tocca Ma io sono il fratello di Amerigo, non di tutto il mondo NON   di   tutto   il   mondo Forse all'inizio sono stato io ad abbassare quel volume. Lo ammetto...ma, oggi, questo mio rancore verso il mondo non è una scelta...E' un alibi Un patetico alibi per non dover ammettere a me stesso, che mi sta fottutamente mancando il fiato a furia di urlare e la mia anima sta andando a puttane pur d'illudersi d'aver un pò di compagnia,mentre fra tutte le persone che mi sono transitate intorno, e talvolta anche dentro, non ce n'è  stata una che abbia scelto di fermarsi e provare, per una volta, a ridarmi un po' di quella voce abbassata