ADALBERTOBUONOFIGLIO

Il Corpo delle Parole


...c'è un gusto indefinibile nello scontornare le vite degli altri, muovendosi lungo le periferie delle convenzionali conversazioni.Ascolto più che parlare.Osservo più che ascoltare.E' un'abitudine, questa, che devo fortemente ad Amerigo.Lui è sempre stato esuberante e primadonna.E' necessaria una fatica immane per competere con questo suo protagonismo.Quando si è in sua compagnia, la facoltà di parola non è un diritto... è una conquista!Amerigo parla, racconta, commenta,fa domande... ma si risponde da soloRacconta fatti e aneddoti di persone note, di semplici conoscenti e talvolta anche di emeriti sconosciuti.Svicola da un episodio all'altro senza una necessaria continuità logica.Le sue attinenze sono imperscrutabili,troppo spesso indecifrabili.Grazie ad Amerigo ho compreso che ascoltare non è solo udire.Con Amerigo non puoi ascoltare.Amerigo ti costringe a "Sentire" le sue parole.Sentirle in tutti i sensi, perchè impegnano tutti i "sensi"Le parole di Amerigo hanno AnimaLe parole di Amerigo, soprattutto però, hanno corpo...Hanno gustoHanno coloreHanno odoreTutto questo perchè le parole di Amerigo sono VereE' partendo da qui che poi ho cominciato a capire.Ho cominciato a capire quando le parole altrui erano un puro esercizio di respirazione e di dizioneHo cominciato a capire quando le parole altrui erano un subdolo esercizio di illusioneHo cominciato a capire quando le parole altrui erano un patetico esercizio di automercificazioneMa...Ma poi, un Ma c'è sempre...Il mio "Ma" aveva gli occhi color del mare e un sorriso caldo come il sole...e...e poi...fanculo, poie me la prendo anche un po' con te, Amerigo......dove cacchio eri finito quando c'era da farmi ripassare la nostra teoria del corpo delle parole?