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Post N° 108


 Voci senza nome... Paura, vergogna, motivi di sicurezza: è terribilmente rischioso in Italia, oggi, anno 2008, dire no a un marito o a un convivente violento, ribellarsi e scappare via, cercare di recuperare la propria autonomia. Provare a smettere di avere paura. Sono voci di donne senza nome che accettano di parlare solo perché "più se ne parla e meno paura ci sarà in giro". Perché, forse, se avesse trovato il coraggio Barbara Spaccino, incinta del terzo figlio, uccisa dal marito, sarebbe ancora viva. E così Hina, la ragazza pakistana uccisa dal padre perché vestiva minigonne e non voleva il velo. E poi Anna, Paola violentata a Torre del Lago, Sara stuprata a Torino da un amico, Carla a Bologna. Anche Mez, la dolce ragazza inglese sgozzata in camera da letto a Perugia ancora non si sa da chi. Sono solo alcuni dei nomi di quel milione e 150 mila di donne vittime in Italia negli ultimi dodici mesi di violenze e abusi, il 22 per cento in più dell'anno scorso, il 5,4 per cento del totale delle donne. Alcuni - nomi - delle 180 morte per le violenze subìte, una ogni due giorni; di quel 3,5% vittima di violenza sesssuale, di quel 2,7che ha subìto violenza fisica e di quelle 74 mila stuprate o quasi. La violenza degli uomini contro le donne comincia in famiglia e non ha confinififoto Bob Hixon