Finisterra

Raúl


Fino al secolo scorso Rodolfo ricordava imperatori e sovrani germanici. Il nome era stato portato nel nostro Paese durante le invasioni barbariche: già documentato nel V secolo come Hrodulf, era formato da hroth, che significava «fama, gloria», e wulfa, «lupo». Sicché Rodolfo è «il lupo glorioso». Si diffuse nel Medioevo grazie ai re d'Austria, di Borgogna e di Germania. Nell'Ottocento Rodolfo ha avuto un'ulteriore diffusione grazie a un'opera lirica molto popolare, La Bohème di Giacomo Puccini, rappresentata per la prima volta nel 1896. Rodolfo, come si ricorderà è l'amante della povera Mimì, destinata a morire di tubercolosi. Ma il grosso balzo del nome risale al nostro secolo, agli anni Venti e Trenta, grazie al culto per un attore, Rodolfo Valentino. Per l'onomastico i Rodolfo possono scegliere fra due date: il 26 giugno, quando si festeggia San Rodolfo, vescovo di Gubbio nell' XI secolo, e il primo agosto, quando si ricorda invece il beato Rodolfo, un monaco di Vallombrosa vissuto nell' XI secolo. Quanto ai nomi Ralf, molto raro, e Raul che invece è più frequente, con la variante Raoul molto diffusa in Emilia Romagna, secondo alcuni studiosi possono considerarsi forme derivate da Rodolfo e dunque quasi dallo stesso significato. Ralf e Raoul provengono infatti dall'inglese antico Raedwulf, composto da radha, «consiglio, assemblea», e da wulfa, «lupo», sicché significherebbe «il lupo dell'assemblea», e quindi in senso traslato ”il più coraggioso”.