dagherrotipi

MOON NIGHT FLOWER

Era la prima volta che andavo con loro, ma l'idea di passare due giorni in fiume, godermi il fresco e l'acqua che scende dalle pareti rocciose a picco sulla conca, preparare fuochi per il cibo e il grande falò per il bivacco mi ha talmente preso che ho detto si! subito. Ho convinto il mio amico a seguirmi, caricato tex e circa una decina di borse  e via, all'aventura!!! Perché quello che poi mi son chiesta è come mai quando si va alla ricerca di un contatto con la natura che da tempo abbiamo perso, si senta la necessità di portarsi dietro ogni ben di dio in termini culinari e di comodità, a parte la carta igienica che io ritengo indispenzabile, insieme ad una pila ( che non avevo) e un coltellaccio (idem).

In compensio avevo due deliziosi set di posate pieghevole, testimonianza di un periodo con lo zaino suille spalle ormai completamente trascorso. 
La compagnia, seppur ottima era per certi versi "rumorosa", nel senso che s'erano portati di tutto per fare e ascoltare musica, sicché mio malgrado, mi son trovata per una volta dalla parte opposta, si quelli cioè che la musica la fanno e non di quelli che la subiscono. Per i miei gusti preferisco il silenzio, al massimo la chitarra di sera attorno al fuoco.

Il posto si trova tra due dorsanti montagnosi, pèroprio al confine tra le province di parma e reggio, anzi, credo che sulle cartine ne segni idealmente il confine, è lussureggiante e molto ventilato, ma alle sei, quando il sole gira verso nord sparendo completamente dietro una delle montagne, si rinfresca immediatamente: anzi, diventa freddissimo.  Naturalmente io e il moio amico eravamo turisticamente parlando i più sprovveduti: pensando di trovare il caldo afoso di questi giorni ci siamo avventurati con magliette leggere e due panni di pile... inutili i tentativi di addormentarsi anche vicino al fuoro, il freddo ce lo impediva, io poi, arrotolata come una salsiccia nella mia coperta verde avevo incubi popolati da bestie che nella notte si sarebbero cibare del mio alluce sporgente,m per non parlare poi di altro. Invitati poi da due amici a prender posto nella loro tenda ci siamo addormentati quasi bene: tex. fuori, di tanto in tanto abbaiava ai fantasmi, o a qualche animale, da una tenda all'altra: basta tex! dormi Tex! abbiamo sonno Tex!!

Il cielo d'estate, a osservarlo sdraiati su una brandina fra le fronde degli alberi è di una bellezza che toglie il fiato, le stelle brillano davvero e sono diverse una dall'altra. A saperle guardare. 

Sono nera, ma anche un pochetto bruciacchiata, sopratutto la pancia, e dire che 15 giorni fa avevo già testato la pelle... il sole è proprio molto diverso, più potente, incazzato...

E' stata comunque una bella esperienza, che certo si rifarà... ma non subito.. ogni cosa ha bisogno del suo tempo per maturare.

un saluto. E' di nuovo lunedi

(ascolta)