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dagherrotipi

ciò che si vede, è, ciò che è?

 

 

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ANOTHER WORLD

Post n°2480 pubblicato il 01 Ottobre 2012 da magdalene57
 
Tag: ottobre

Quand'ero bambina, oggi, era il primo giorno di scuola. Poteva esserte proprio il primo in assoluto, o il rientro dopo le vacanze con la speranza di ritrovare gli stessi amici, di raccontarsi l'estate. 

Suonava la campanella, oggi come allora, e indossavamo dei praticissimi grembiulini con collettino bianco. Il mio era fatto all'uncinetto dalla nonna Rosa, con punti molto elaborati, era una specie di gara fra nonne, più erano difficili, più il risultato finale indossato dalle amate nipotine le avrebbe rese orgogliose. Mancava il fiocco, enorme, fatto dalla mamma, che essendo modista, di fiocchi se ne intendeva parecchio. 

Eravamo inamidati, in ordine perfetto, scarpine lucidissime, calzine bianche, gonna o pantaloncini al ginocchio. Ci sono delle foto che ricordano quei tempi, a guardarle sembra sia passato un secolo.

La cartella, poi, era la cosa più bella che ti fosse mai capitato di possedere, piu bella ancora della bambola del compleanno, più bella ancora delle scarpe nuove per Pasqua.

La cartella era qualcosa di tuo, solo tuo. Io ho sempre avuto un debole per quelle con l'inserto di cavallino. Non ricordo se ne ho posseduta una, so per certo che era la mia passione. Dopo quanrant'anni andai da uno che lavorava la pelle, faceva selle per i cavalli, e mi feci fare una borsa di cavallino. Ahimè, il pellame non era ottimo e in poco tempo si rovinò. Lascia perdere, ma m'è rimasta nel cuore.

Mi ricordo, credo di ricordare, che quando al mattino entravi in classe la campanella suonava, le suore ci chiamavano e io salutavo la mamma che teneva per mano un fratellino e l'altro sul passeggino. E forse un quarto in ventre. Eravamo tanti, credo che fossimo gli unici in quella realtrà, e tutte le volte che mi chiedevano: ma quanti fratellini hai? subito alla mia risposta seguiva la seconda odiosa e incomprendibile domanda: ma siete meridionali? 

Dico la verità, ero una bambina e vado scusata, ma nella mia testa quel: siete meridionali? suonava quasi come un insulto. Io dicevo no! Ma loro ancora ad insistere sulle origini dei nonni , insomma avevo occhi grandi e scuri, capelli neri e ricci, carnagione calda, dovevo per forza venire da un altro pianeta (perché per me il meridionale era un altro pianeta, non sapevo nemmeno cosa volesse dire..)

Allora quando arrivava la mamma coi piccoli, biondi, quasi bianchi e i riccioli a cadere sulla fronte, io mi rincuoravo, perché se erano i miai tratti a confinarmi in un mondo che non conoscevo, i miei fratelli mi riscattavano con l'oro che avevano in testa. Dei putti, praticamente. 

Il mondo comincia ad esserti ostile molto presto, e i bambini non è vero che siano buon i, sono pesti, odiosi e predisposti all'emarginazione. Probabilmente ascoltano troppo gli adulti.

(ascolta)

 
 
 
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EPISTOLARI AMOROSI

Si parlava con alcuni amici di aprire un blog  di lettere d'amore dall'altisonante nome:

EPISTOLARI AMOROSI

Non ho ben chiaro se intendessero lettere  nuove, o lettere scritte in passato, anche da altri. 
Forse, basta che siano lettere d'amore, nell'accezzione più ampia del termine, penso.

biancapellegrini

 

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 Ma, dopo tutto sono un uomo. E tutte
le considerazioni filosofiche
non bastano a impedirmi di
desiderarti, ogni giorno, ogni momento,
con la testa piena dello spietato gemito
del tempo, del tempo che non potrò
mai vivere con te.
Ti amo, di un amore profondo e totale.
E così sarà sempre.

(R.J.W)



DESIDERIO

VORREI PIEGARTI
AL MIO TANGO GIAGUARO
MIA SILFIDE AZZURRA
DELL'ORSA STELLATA,
E AL BRIVIDO CRESPO
DEI TUOI FIANCHI SGOMENTI
ALITARVI D'AGOSTO
IL RANTOLO CUPO
PRIMA CHE TU RITORNI GIUNCO
O IL VENTO CHE LO PIEGA
VORREI COLMARTI
L'INFINITO DEGLI OCCHI
COLL'AMARO DEL SALE
DEL MIO TEMPO PERDUTO,
GRAFFIARTI IL VISO
DI ROSSO VERMIGLIO
SCOPRIRTI IL SENO
AL BACIO INFUOCATO
PRIMA CHE TU RITORNI VENTO
O IL GIUNCO CHE SI PIEGA



Io sono certa che nulla più soffocherà
la mia rima,
il silenzio l’ho tenuto chiuso per anni
nella gola
come una trappola da sacrificio,
è quindi venuto il momento di cantare
una esequie al passato.


Alda Merini, da "La Terra Santa"

 

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e me ne vanto!!


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L'ANATEMA DEL DAMA, DAMINA E
DAMIGIANA

'Per ora mando neve e tempesta
ma una salvezza soltanto vi resta:
organizzate un altro ritrovo
e il Cavaliero invitate di nuovo.
Voglio vederli pur'io stucchi e specchi,
basta carretti di robivecchi!
Se non farete per ciò buon ufficio
scaglio su voi orribile maleficio:
che non possiate mai più godere
del dolce strufolo o della pastiera!
Stretta la foglia, verrà ancor l'estate:
facit'ampressa, e organizzate!

 

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You are The Lovers

Motive, power, and action, arising from Inspiration and Impulse.

The Lovers represents intuition and inspiration. Very often a choice needs to be made.

Originally, this card was called just LOVE. And that's actually more apt than "Lovers." Love follows in this sequence of growth and maturity. And, coming after the Emperor, who is about control, it is a radical change in perspective. LOVE is a force that makes you choose and decide for reasons you often can't understand; it makes you surrender control to a higher power. And that is what this card is all about. Finding something or someone who is so much a part of yourself, so perfectly attuned to you and you to them, that you cannot, dare not resist. This card indicates that the you have or will come across a person, career, challenge or thing that you will fall in love with. You will know instinctively that you must have this, even if it means diverging from your chosen path. No matter the difficulties, without it you will never be complete.

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