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ESSERE DIVERSI....


una malattia che ha già sfornato due geni che nessuno volevaUrville, metropoli geniale che non esisteil suo architetto è un giovane autistico (di GAIA GIULIANI, Repubblica)Urville ha più di 150 grattacieli, 500 chiese cattoliche, 57 sinagoghe, 14 moschee e otto templi buddisti. E' il terzo polo industriale francese, vanta una delle migliori piattaforme aeroportuali del paese con 104 milioni di passeggeri l'anno, un sincrotrone all'avanguardia e una delle reti di telecomunicazione più sviluppata d'oltralpe. La sua storia affonda le radici nel XII secolo avanti Cristo come importante insediamento fenicio, entrato presto in competizione con Cartagine nel conflitto per il controllo dei porti di Tiro e Sidone, vinta poi grazie all'appoggio di Roma. Un passato intenso che l'ha vista teatro delle guerre di religione durante il Cinquecento, piegarsi durante il crack economico del '29, e sopportare l'occupazione nazista che ha strenuamente combattuto grazie a una resistenza attiva e coraggiosa. Dov'è Urville? In una delle tre isole della Provenza Insulare, proprio di fronte a Cannes. Nessuna traccia sulle cartine? Per forza, esiste solo nei disegni di Gilles Trehin, un ragazzo francese di 34 anni che la sta costruendo da quando ne aveva cinque. Prima con i Lego poi, visto che lo spazio della sua cameretta non bastava più, su fogli di carta A4. Sviluppandone non solo l'estensione, ma anche la storia e l'economia. In effetti è lo scopo della sua vita, iniziata non troppo felicemente con la diagnosi della sindrome di Asperger, una lieve forma di autismo che gli ha permesso di non isolarsi completamente dal mondo, e di vivere un'esistenza quieta all'ombra di un'affettuosa coppia di genitori composta da una madre neuropsicologa e da un padre ex informatico all'Ibm, dimessosi subito dopo la conferma della malattia del figlio. Oggi siede nel consiglio d'amministrazione di una delle più importanti associazioni che si occupano dei problemi degli autistici, osservando il talento di questo figlio geniale e un po' rain man svilupparsi attraverso palazzi, ponti, teatri, guglie e canali. E che rivendica anche una maggiore attenzione da parte della legislazione francese per gli autistici, esattamente come per "immigrati, omosessuali e sans papiers". Come scrive lo stesso Gilles nel suo sito quando parla di sé, della "città nella sua testa" altrettanto lontana dal mondo reale come Utopia e la Città del Sole, ma che a differenza di queste ha già raggiunto il suo scopo rendendolo soddisfatto, padrone di un suo mondo felice che non gli preclude ma anzi contribuisce a introdurlo in quello reale. Perché per costruire Urville, iniziata dopo un viaggio a New York in cui era rimasto folgorato dai grattacieli, Gilles ha deciso di studiare la storia, l'economia, l'urbanistica, le lingue - il sito è scritto in cinque idiomi diversi - rompendo le barriere dell'isolamento erette dalla sua patologia, e mettendo piede fuori di sé. Come molti ragazzini affetti dalla sua sindrome, ha dato segni di squilibrio e genialità fin dai primi mesi di vita, scoprendo da solo, a cinque anni, l'esistenza dei numeri primi mentre osservava la prima e l'ultima cifra di 1987, l'anno in corso. Disegnando ossessivamente, per mesi, centinaia di lampioni con una cura per i dettagli più che maniacale. Un piccolo genio, colpito anche lui dalla sindrome di Asperger proprio come Bram Cohen, altro trentenne ma americano, che ha sfruttato la sua malattia per creare Bittorrent, quel rivoluzionario sistema di file sharing utilizzato da più di venti milioni di persone, che per mesi ha gettato nel panico le major di Hollywood. E se di Bram si è occupata tutta la stampa mondiale, di Gilles hanno già scritto Le Figaro, la Bbc, e la guida illustrata della sua città ha trovato un editore che l'ha già pubblicata in francese e in inglese, mettendola in vendita su Amazon. E dire che tutti e due all'inizio erano stati bollati come ragazzini anormali, decisamente in ritardo rispetto ai coetanei. Nella sola Francia si calcola che ci siano tra gli 80 e i 100mila ragazzini affetti da autismo. Che peccato osservarli solo come dei numeri.