dagherrotipi

SERENDIPITY


Passando da SandalialSole ho letto un suo post, dedicato, e mi sono chiesta chi fosse il re di serendipity..... poi mi sono detta.... perchè demandi dempre ad altri le risposte alle tue domande...? ed allora da brava ho messo le tre paroline su google ed ecco quello ho trovato..... serve a me, senz'altro più che a voi.... ma lo metto qui ... non si sa mai:   SERENDIPITY E' la capacità di trovare qualcosa senza cercarla, di cogliere un'intuizione, felice e casuale, molto più di un colpo di fortuna: è una filosofia di vita. ALLE ORIGINI UN'ANTICA FAVOLA PERSIANA Serendip - dal Sanscrito Simhala dvipa - si chiamava anticamente l'isola di Ceylon, oggi Sri Lanka. Da qui l'origine della parola Serendipity. Ma per quanto riguarda la filosofia che ne deriva, tutto nasce da una favola persiana del quindicesimo secolo, che narra le avventure di tre principi, figli di Javer, il re-filosofo di Serendip. Re Javer aveva affidato la loro istruzione agli uomini più sapienti del reame. Per arricchire la loro cultura con l'esperienza e la conoscenza di altri popoli, i tre giovani partirono per un lungo viaggio in giro per il mondo. Cominciarono così le loro peripezie e le loro scoperte. "Scoperte" - e qui sta il concetto-base della Serendipity - intese come intuizioni dovute sì al caso, ma anche allo spirito acuto e alla capacità di osservazione dei tre principi. Queste qualità li porteranno a trovare sul loro cammino una serie di indizi che li salveranno in più di un'occasione. Tradotta in diverse lingue, la leggenda approda nelle mani dello scrittore inglese Sir Horace Walpole che, nel 1754, conia, per primo, il termine di Serendipity per indicare quella miscela di "sagacia" e "fortuna" che permette di fare, senza intenzione, felici scoperte. Negli anni 40, Robert K. Merton, uno dei massimi sociologi viventi - di cui il Mulino sta per pubblicare Viaggi e avventure della Serendipity - ha divulgato il termine Serendipity rintracciandolo nella storia sociale. E dando il via ad un fenomeno che, altrimenti, sarebbe rimasto appannaggio esclusivo di scienziati e "addetti ai lavori". E' la capacità di cercare una cosa e di trovarne un'altra. E' la facoltà dello sguardo di captare un indizio. E' l'abilità di cogliere al volo un'idea accidentale. E' il coraggio del cuore di seguire un'intuizione. Serendipity. Una strana parola per qualcosa di molto vicino a noi. Qualcosa che tutti abbiamo visto o sperimentato almeno una volta: come la bussola che ha portato alle più grandi scoperte scientifiche, come l'alchimia che sta dietro ai colpi di fortuna più clamorosi, come la magia che ti porta tra le braccia dell'anima gemella. La fortuna? C'entra. Ma, da sola, non basta. Grandi scoperte "impreviste" "La sorte favorisce solo le menti preparate". Lo ripeteva spessa Louis Pasteur che, complice la Serendipity, riuscì a mettere a punto la vaccinazione come nuova cura delle malattie infettive. A questa felice miscela di casualità e perspicacia, si devono alcune tra le più grandi scoperte dell'umanità: dalla penicillina alla corrente elettrica, dai raggi X alla radioattività. Perchè la luce della Serendipity ha illuminato la mente dei più celebri scienziati. Un esempio per tutti: Isaac Newton. "Se un caldo pomeriggio del 1665 Newton non avesse deciso, contro le sue abitudini, di bere il tè in giardino, probabilmente non avrebbe mai formulato la legge di gravità", sostiene lo scienziato Royston M. Roberts in Serendipity, accidental discoveries in science, una "summa" pubblicata in America, delle invenzioni ispirate dalla Serendipità. Quel pomeriggio Sir Newton la incontrò nelle sembianze di una mela che cadeva da un albero. L'aveva visto migliaia di volte, ma quella mela in quel preciso momento fece scattare il click di una intuizione sepolta da anni di studi, ricerche e analisi.Quell'attimo che cambia il destino "Uno dei nodi cruciali sta proprio nell'abilità di captare l'attimo di un'intuizione e di seguirla. Prima che scompaia per sempre. Nella Serendipity la fortuna gioca un ruolo fondamentale ma, alla fine, dipende da noi. E' l'opposto dell'ineluttabilità: puoi raccogliere o ignorare ciò che il destino ti fa trovare sul tuo cammino. A me è capitato", dichiara Stefano Zecchi, docente di Estetica all'Università Statale di Milano e autore di Capire l'arte (Mondadori). "La mia professione e, quindi, buona parte della mia esistenza è legata ad un "incontro" di Serendipity avvenuto tanto tempo fa. Da ragazzino, trovai un pezzo di quarzo su un sentiero di montagna. Rimasi affascinato dalle simmetrie, dalle proporzioni, dai colori che la natura sapeva costruire. Mi sarei iscritto a Geologia, se non avessi capito che, in quella facoltà, avrei studiato tutt'altro che la bellezza dei minerali. Fu così che decisi, in seconda battura, per la Storia dell'arte. E' stato un modo di approfondire quella passione per la straordinaria creatività della natura, in competizione con quella dell'uomo. In fondo, tutto è cominciato da un pezzo di quarzo trovato per caso". Mettersi in gioco, con slancio e sentimento "Cogliere la Serendipity significa sapersi mettere in gioco. E' l'opposto dell'idea di costruirsi un futuro a tavolino, attraverso un percorso di scelte razionali. La Serendipity implica proprio il superamento di quella rigidità che porta a perseguire un obiettivo a testa bassa", spiega la psicologa Anna Salvo. "Nella vita affettiva, l'incantamento della Serendipity "capita" soltanto a chi si lascia sorprendere. E, soprattutto, a chi non ha paura e si fida dell'intuizione. Chi si difende ad oltranza, chi si barrica dietro ad incertezze inossidabili, difficilmente vivrà la Serendipity. Insomma, tutto sta nella disponibilità ad esporsi, a rischiare, a deviare dalla ricerca prestabilita per raccogliere una chance imprevista!. Da locale-cult a filosofia di vita E pensare che per anni Serendipity era "solo" il nome del celebre ristorante di New York amato da Andy Warhol e Cary Grant e oggi frequentato da Tom Cruise, Nicole Kidman e Meg Ryan. Oggi, è diventato una filosofia. Approdata anche nel cinema e...in musica. Serendipity, infatti, s'intitola l'ultimo album della PFM. "Perchè è da sempre il nostro modo di lavorare. E' quello stato di ricerca continua che ci permette di cogliere un nuovo risultato creativo, partendo da un qualsiasi punto della nostra esperienza", spiegano quelli della PFM. E Serendipity è il film di Peter Chelson con John Cusack che ha iniziato le riprese un mese fa. La storia di un amore nato ai tempi del college. Quando non è ancora il momento. I due si danno appuntamento dieci anni dopo. Ma si ritrovano sempre senza cercarsi. Ogni volta, per effetto della magica Serendipità.