dagherrotipi

IL VENTO SU AL CRINALE


finivamo di lavorare verso le dieci di sera, per quell'ora tutti si erano trasferiti nel bar, alcuni erano gią a letto, altri giocavano a carte, noi ragazzi canticchiavamo a bassa voce davanti al camino, non potevamo disturbare quelli che all'indomani si sarebbero alzati presto per fare escursioni...ed era proprio in quell'ora che, finalmente, mi rilassavo e sdraiata su una delle panche di legno, chiudevo gli occhi e lasciavo che il giorno scivolasse via....ma era troppo lasciare che scivolasse...dovevo prendermi qualcosa ad un giorno a cui avevo solo dato...era lģ che decidevo....infilavo la giacca di mio padre (io, per rabbia e per dispetto, non ho mai voluto possedere una giacca a vento...) e partivo... da sola, o con altri poca importanza aveva. andavamo in silenzio. volevamo il silenzio e tornavamo col silenzio.ricordo, prima si costeggiava il lago, calmo, eppure aveva un suo rumore... camminavamo lungo il bordo e conoscevamo tutti i sassi, tutti i tronchi sporgenti, e c'era la luna, e qualche volta pure le stelle... e camminavo spinta da tutta la rabbia che avevo in corpo... perchč avevo voglia di andare, avevo voglia di volare, avevo voglia di essere altrove, e non sapevo mai dove....ma arrivavo fino in alto...senza fiato, ma arrivavo...e lassł, sul crinale, vedevo le luci vicino al mare.... e immaginavo il mare che tanto amo... e immaginavo di volare...e forse qualche volta ho anche pensato: adesso provo...adesso volo....e solo riuscivo a sfidare il vento...e sentire quel vento forte sul viso mi faceva pensare chissą che....ma poi mi sdraiavo, la faccia rivolta al blu che c'era in alto, e respiravo.e pensavo che un giorno sarei tornata non sola a sfidare il vento....... in fin dei conti ero proprio una bambina .... (per noi: Norah Jones, the long day is over)