dagherrotipi

COMITATO AUTOREGGENTE....


Una volta, molto tempo fa, alcune donne che non si conoscevano affatto, s'incontrarono nei loro blog e cominciarono a frequentarsi virtualmente. Ognuna di loro aveva caratteristiche completamente diverse dalle altre, eppure cominciarono istintivamente a fidarsi le une delle altre e così formarono un sodalizio molto forte ed esclusivo Si scambavano di tutto, pensieri, idee politiche, storie di amori, ricette. Giravano nel mondo Libero e ovunque apparissero sole o accompagnate, qualunque cosa accadesse, le altre accorrevano in aiuto o in sostegno o a dar manforte. Andare da loro, nei loro blog, era come addentrarsi in territorio apparentemente amico, le sponde lussureggianti di verde potevano trasformarsi in insidiose discese verso il nulla. Se non eri amato da loro non apparttenevi più a nulla (ma non era vero... noi amavamo tutti...)E così nacque "il Comitato". Quello che viveva il Comitato era oggetto di desiderio, le esperienze, i racconti, i progetti... c'era chi si offriva di ospitarle pur di vedere chi fossero nella vita vera, ma loro Casalinga, Magdal, Mario e Parfum si lasciavano adulare, ma non erano mai adulate al punto di cedere.Nella vita vera s'incontrarono, diedero il via ad un rituale a cui poi aderirono anche altre blogger: passare dal virtuale al reale. Si parla di anni fa, agli albori di questo mondo, quando ancora e forte c'era la paura di chi avremmo potuto incontrare, che fosse sempre meglio di noi, o talmente peggio da sconsigliarne òl'amicizia).Come in tutte le storie qualcuna si perse per strada, ci furono screzi, incomprensioni, allontanamenti. Il comitato finì, anche se continua a bruciare come brace sotto la cenere e quando è il momento, ciò che ne resta, s'infiamma ancora.Molti sono gli aneddoti che resero famoso il Comitato: l'idea che s'eran fatti nella famiglia di Casàl, che io fossi un travestito e attirassi le mie prede in casa con la scusa del blog....; e le calze autoreggenti,
vero marchio di fabbrica del Comitato, indossate alla nostra prima cena;... il treno preso al volo da Casàl per incontrarci di nuovo a casa di Marion;.... la notte al ristorante da Roberto, sul mare di Trieste; ... le polpette alla menta di Parfum; Parfum a casa mia ogni volta che capitava e io da lei, appena potevo... ormai era di casa, facevamo parte della nostra famiglia .... l'epifania con Volpe e altri grandi, tutti qua nella mia città, a cena da Laura. Sembrava una festa. Sempre!Il Comitato ... Era qualcosa di vero: come quella volta che sdraiate sul mio letto ci siam raccontate, anche tra qualche lacrima, come se ci conoscessimo da una vita.Non serve pensarla allo stesso modo. Serve voglia di esserci e di essere noi stesse, senza paura. E tanto tanto rispetto.Che bel tempo che è stato(certo, avrò scordato qualcosa, verrà fuori, spero, nei commenti... )
 Me ne vado per una settimana, impegni di lavoro. Vi lascio con questo ricordo, e chi ricorda aggiunga del suo. Mi farà piacere leggervi. A presto