dagherrotipi

FOUR YEARS


Mi sono messa comoda sul divano, bottiglia di acqua a fianco, il cane che mi porgeva la zampa, la coperta verde addosso e ho seguito (cercato, vista l'ora tarda) il pre elezione del presidente americano.Giuliano Ferrara ha la capacità di irritarmi al solo vederlo. Non posso dimenticare le sue orrende campagne contro il padre di Eliana, e altre schifezze che riesce a mettere in scena. Comunque ieri sera non era solo e gli altri mi piacevano.. La palpebra m'è calata prima del battibecco e della stoccata della Annunziata. Perché mi venga sempre sonno nei momenti più vivaci non me lo so spiegare.Comunque stamattina mi sono alzata e acceso il televisore mi son vista la faccia dello sfidante di Obama. Parlava e parlava e mi son detta: Vuoi vedere che l'hanno eletto?Ero proprio perplessa, sconsolata, ma alla frase finale, quando in pratica augurava al suo avversario di governare nel miglior modo possibile, beh, li mi son detta: Cazzo, come vorrei essere americana!Ho fatto tardi al lavoro perché ho seguito il discorso di Obama. Trascinante, appassionato (e chi se ne frega se c'era il gobbo sotto), ha detto cose che dovrebbero farci riflettere, ha avuto coraggio e onestà. Mi colpisce sempre come gli americani parlino di Dio, e quel Dio riesca ad essere di tutti, cristiani, ortodossi, ebrei, mussulmani. Loro hanno Dio e la patria e la bandiera e vanno a votare in massa e lottano e vanno anche ad ammazzare gente in paesi lontani. Ma non si può dire che non ci abbiano aiutato a liberare l'europa e il mondo da mali e malifizi.Aspetto con ansia il momento in cui anche noi voteremo. Lo aspetto con ansia e con sgomento.  Nessuno di noi sventolerà la bandiera italiana. Ognuno avrà la sua bandiera personale. Dovremmo fare le elezioni allo stadio, durante un mondiale. Forsi si, avremmo affluenza in massa, e il senso di un Italia di tutti e per tutti. Nazione.
(ascolta)