Santo cielo! Son qui ad aspettare i risultati delle primarie, sperando che quello per cui ho votato io, vinca, ci mancherebbe altro!! Perché non si accetta mai di stare con gli sconfitti, o di esser, noi, sconfitti!Poi incautamente vai indietro con la memoria, e ti ritrova quel lampo di gelosia che non ha niente a che vedere con il presente, ma resiste come ultimo baluardo a difendere l'idea, che anche tu, un giorno, seppur per poco, fosti importante, unica. Non dico amata.E ti monta quel nervoso tipico della gelosia retrospettiva. Chiedo scusa a chi mi fu compagna di sventura, non nutro rimpianti né rancore. Nè verso l'un, che l'altro.Faccio roteare il collo in cerca di sollievo: la cevicale immobilizza i miei pensieri, le mie pulsioni. Passo giorni concentrata sullo schiocco del mio collo, e con piacere l'offro a mani esperte e molto meno, pur di farlo cantare, disincastrare, rivivere flessuoso come un giunco a primavera.Non so. A volte mi chiedo chi sono. Non so darmi una risposta. Perché poi, ad ogni tentativo, vien fuori il contraddittorio che m'incunea nell'angolo più acuto della vita. E io resto li, senza risposta, con mille domande.Ma forse le risposte le conosco. Son quelle che mi permettono di vedere, in completa assenza di sussulti, chi credetti d'amare sopra ogni cosa. L'amore esiste se tu lo vuoi. Per chi, come me, ne sente il peso, il laccio, l'obbligo, perde d'ogni meraviglia. Resta, o s'impara ad essere, un tranquillo scambio di cortesie. Un mito, se confrontato in un mondo di soprusi. ...ma porca vacca, si resta con la parola in bocca ogni qual volta che ...
MI RESTA SOLO CHE ABBOZZARE UN SORRISO, PER QUELLO CHE NON EBBI MAI ...
Santo cielo! Son qui ad aspettare i risultati delle primarie, sperando che quello per cui ho votato io, vinca, ci mancherebbe altro!! Perché non si accetta mai di stare con gli sconfitti, o di esser, noi, sconfitti!Poi incautamente vai indietro con la memoria, e ti ritrova quel lampo di gelosia che non ha niente a che vedere con il presente, ma resiste come ultimo baluardo a difendere l'idea, che anche tu, un giorno, seppur per poco, fosti importante, unica. Non dico amata.E ti monta quel nervoso tipico della gelosia retrospettiva. Chiedo scusa a chi mi fu compagna di sventura, non nutro rimpianti né rancore. Nè verso l'un, che l'altro.Faccio roteare il collo in cerca di sollievo: la cevicale immobilizza i miei pensieri, le mie pulsioni. Passo giorni concentrata sullo schiocco del mio collo, e con piacere l'offro a mani esperte e molto meno, pur di farlo cantare, disincastrare, rivivere flessuoso come un giunco a primavera.Non so. A volte mi chiedo chi sono. Non so darmi una risposta. Perché poi, ad ogni tentativo, vien fuori il contraddittorio che m'incunea nell'angolo più acuto della vita. E io resto li, senza risposta, con mille domande.Ma forse le risposte le conosco. Son quelle che mi permettono di vedere, in completa assenza di sussulti, chi credetti d'amare sopra ogni cosa. L'amore esiste se tu lo vuoi. Per chi, come me, ne sente il peso, il laccio, l'obbligo, perde d'ogni meraviglia. Resta, o s'impara ad essere, un tranquillo scambio di cortesie. Un mito, se confrontato in un mondo di soprusi. ...ma porca vacca, si resta con la parola in bocca ogni qual volta che ...