dagherrotipi

ALMENO COME OGGI


Avrei delle cose da scrivere, le mie cose, ma non mi pare più niente opportuno. E' come se fossi assorbita da Chiara e dal suo problema.  Come è giusto che sia.E' come se tu avessi mal di testa, mentre a un altro l'han tagliata la testa. E non sai che dire, non vuoi dire, tieni dentro le parole e ricominci con le gocce, lotti per uscire, perché Tex ti guarda e con occhi supplicanti ti fa capire che se non vuoi che alzi la zampa sul tappeto è meglio se lo porti fuori.Ecco. Tex è un ottima terapia, anche per gli amici del borgo. Ho capito molte cose degli amici del borgo. Per esempio che P. è una donna con tanti problemi, anche pesanti, ma si fa un culo così a fare la badante. Dopo anni passati in ricchezza oggi bacia la terra se qualche anziana ha bisogno di lei. Però P. è una donna che c'è sempre se hai bisogno di lei. Ha due figli gemelli: una ragazza splendida, solare, che l'aiuta in mille modi. Un ragazzo con problemi di dipendenza, che lei ha sempre tenuto sotto la sua ala: perché così mio figlio è vivo. Adesso gli sta addosso e vive con lei in un monolocale. Lei piange, gli verrebbe voglia di buttarlo fuori. E' stanca.C'è un tipo che non mangia più. Cioè, dice che ha smesso di mangiare perché se non lavora e non ha soldi per fare la spesa, il suo stomaco non reclama. Fa qualche lavoretto come manovale, quando un suo connazionale più fortunato lo chiama. E' buffo, si, riesce a essere buffo, perché lui parla pianissimo e ti da sempre risposte che sembrano trattati di filosofia. Un po' è colpa della Malvasia di Rosy, ma lui anche quando è asciutto è così.Un giorno Jaky torna dal suo giro con Tex e mi racconta di esser stato fermato da un tipo che mi conosce. Un tunisino. Mamma, mi ha attaccato una pezza...Tua mamma è come sorella per me. Lei buona, tu non avere paure di me, io rispetto tua mamma e il tuo cane. Io rispetto la vita...Jaky era un poco perplesso, forse non capiva bene le dinamiche di questo afflato... Non le capisco nemmeno io. Solo che una volta, l'anno scorso, ho passeggiato con lui tutta la notte per le strade vuote e silenziose della nostra città (è anche un po' sua ormai..). Non sapeva dove andare a dormire, e io gli ho tenuto compagnia. Mi ha raccontato della sua terra. la Tunisia, dei suoi fratelli, di sua mamma. E adesso che devo fare? faccio finta di niente. Mando giù le mie gocce e spero che il giorno che viene sia almeno non peggio di quello che sto vivendoAmen