dagherrotipi

SCUOLA DI PRIMO GRADO


E così è iniziata l'avventura anche per Diego. Da alcuni giorni frequenta la prima classe in una scuola del centro, una grande scuola che aveva conosciuto momenti di gloria in un passato non troppo recente, poi decaduta perché raccoglieva bambini per lo più provenienti da mondi lontani, insomma, quei bambini che "rallentano" , secondo l'opinione di tanti, l'apprendimento di tutti.Mia figlia, per fortuna, ha una visione della vita secondo me condivisibilissima che l'ha portata a optare per questa opportunità direi molto attuale.Innanzitutto la multiculturalità, che non è lasciata e abbandonata, ma sostenuta e coltivata attraverso momenti comuni come il coro, il corso di lingue, la preparazione di piccoli eventi con la partecipazione dei genitori. Credetemi, nella mia città sono iniziative rarissime se riferiti a persone non della solita cerchia...Poi le classi, all'inizio formate da 18/20 alunni, un numero allettante se confrontato con le superclassi di molte scuole elementari. Le aule poi colorate con tinte sgargianti, una festa per gli occhi, le maestre disponibili e sicure di se.Quello che mi ha colpito di più però è stata la scelta delle inseganti di abolire zaino asticci e quaderni personali. Ogni genitore ha ricevuto il suo elenco di materiale da acquistare e tutto poi messo in comune, a disposizione di bambini, quindi nessun confronto tra questo e quello, ma solo oggetti da usare tutti insieme. Non ci crederete, ma nonostante la richiesta delle insegnanti, il primo giorno di scuola sono arrivati bambini con il loro zaino coloratissimo e materiale personale. Un brutto segnale - ho detto a mia figlia - se fin dall'inizio i genitori non riescono a tener contodei desiderata delle maestre ..... impareranno, diamogli tempo... - è stato il bilanciato commento di mia figlia..In realtà, dopo l'entusiastico tamtam di mia figlia agli altri genitori della cerchia della materna, il numero di bambini iscritti è salito in maniera esponenziale: ora le classi sono formate da almeno 25/28 bambini. Il direttore di comprensorio è cambiato, e l'unica certezza sono le insegnanti...E veniamo a jaky.... La sua permanenza a Copenaghen mi pare molto interessante.A parte le sei ore di lezione a settimana, le ragazze che impazziscono per il maschio italiano con occhi, barba e capelli scuri, lui, partito dall'Italia con una discreta scorta di pasta, viene richiesto come cuoco nei convessi studenteschi: la pasta ha effetti afrodisiaci impensati e inaspettati. Peccato sia già finita.. Urge un rifornimento consistente. Magari manderò un cartone via Corriere.La città è splendida, la gente cordiale, il clima è quello che è, ma la burocrazia riesce ad essere cavillosa anche li. Incredibile!!!Lui sta aspettando un permesso di soggiorno che gli permetta di trovarsi un lavoretto, c'è molta possibilità, speriamo che arrivi presto...