dagherrotipi

la drammaticità del tango


E' inevitabile che la fine di quell'uomo mi abbia colpita nell'animo: per fortuna avevo parlato due giorni prima di quel che avevo vissuto....Io non credo nelle coincidenze, a volte mi stupisco del concatenarsi degli eventi.Mi stupisce, ma non mi chiedo altro che viverli, con tranquillità.Ieri sera sono andata a cena con vecchi amici, Più che amici eravamo scout  negli stessi anni e nello stesso gruppo. Una bella esperienza che mi ha segnato nel profondo in modo molto positivo.Ho imparato come accendere un fuoco, come sua importante la solidarietà e il fare gruppo per sostenersi (concetto fondamentale del rugby, per chi non lo sapesse). Ho imparato, e applicato nei tanti momenti bui della mia vita che "lo scout sorride e canta anche nelle avversità"... il che non vuol dire che siamo idioti che cantiamo quando le cose ci vanno male, ma che siamo in grado di affrontarle senza seppellirci prima del tempo...Le persone che più mi fanno soffrire sono quelle che fanno del loro pessimismo un pessimismo cosmico. Le capisco, mi rendo conto che è il loro modo di affrontare la vita, ma a volte mi verrebbe di urlare loro: sei vivo!! anche nei momenti peggiori c'è sempre qualcosa che ti tiene in vita e ti da la forza per superare tutto.Un giorno pensai di mollare, volevo andare a Po.. e sedermi davanti al fiume e farla finita. Per fortuna la radio , a quel tempo, era fornita di mangia nastri, e io ascoltavo a ripetizione canzoni che mi procuravano un  dolore fortissimo. Piangevo e avevo proprio male al cuore...Poi, incomincia a non pensare al male che avevo dentro, al rifiuto di continuare a combattere, al desiderio di mandare a fanculo tutto. Mi ricordai che avevo due figli , e che loro, quella era l'origine del mio dolore, avevano solo me per poter stare in piedi, non potevano contare sui loro padri.Non me ne vogliano i padri che mi leggono. Probabilmente nessuno di voi aveva il disequilibrio, la fragilità la mancanza di capacità di reagire, che avevano i due uomini che avevo sposato e che mi avevano dato due figli.Mio malgrado, senza aver mai pensato di esserne all'altezza, mi ritrovai a far da colonna su un terreno instabile, a due ragazzi provati dal dolore e dalle difficoltà.Sono due esseri duri, coi piedi piantati a terra, ma dolci e protettivi con me.Comunque, non andai a Po, ma a lavorare. Di li a poco ci fu un incidente e lui morì. Suo figlio aveva 4 anni. Vissuti intensamente.Non ho rimpianti, non ho recriminazioni, ne accuse. Ho solo la mia vita e quella dei figli, e dei loro figli.Ma perché ho parlato di questo???(forse volevo che il cacciatore di cover sentisse questa...)