dagherrotipi

Il Lago ....


Non sono sempre stata una donna di collina, a suo tempo vissi in città e in campagna e passai lunghe stagioni della mia giovinezza al lago.vivere su un lago porta una malinconia incredibile, perché l'acqua è ferma, immobile... l'acqua io l'adoro. Sono sempre stata amante dell'acqua di mare, facevo bagni che duravano ore, per fortuna mia nonna e mia madre non hanno mai pensato che potesse farmi male, anzi, dato che ero bella cicciottella, più stavo in acqua più avrei consumato energie. Il che era verissimo. Ma quando uscivo dall'acqua avevo una fame per dieci... Tutti sforzi inutili, tale ero, tale sono rimasta.Per dire, ma forse l ho già raccontato chissà, comunque, a scuola alle medie, ci dettero un tema: cosa vorresti fare, o essere, non ricordo. Io che amavo già sognare come tutte le bambine d'altronde, scrissi che volevo fare l'acrobata; " e volteggiare nello spazio lanciandomi da una base all'altra del trapezio, come una libellula"... quei deficienti dei miei fratelli, li chiamo così con molto amore, che ancora ridono, e temo forse anche i miei genitori, cominciarono a canzonarmi, pronosticando tendoni di circo improvvisamente crollati a terra per colpa di una libellula troppo pesante... Questa burla della libellula durò tanto di quel tempo che se ne vedevo una la spiattellavo a terra!! Si cresce tra stronzi, anche buoni, e si diventa stronzi, non necessariamente buoni.Non mi ricordo più perché parlavo delle libellule.. ah! forse per via di quel lago che mi ha segnato la vita. A 12 anni mi trovai ogni fine settimana, e tutte le vacanze e le feste comandate, impegnata in un rifugio di montagna che i miei avevano preso in gestione.. . rifugio che era vicino ad un lago meraviglioso circondato da faggeti e porcini, e d'inverno ci si poteva camminare sopra, con o senza sci. E quello divenne il mio personale Lago dei pianti e delle incazzature e delle camminate parlando da sola lungo i sentieri attorno... una deficiente, con l unica scusante di essere adolescente.. .  Ma poi divenne anche il lago dei sorrisi, degli amori, dei giochi, delle sbornie, insomma un luogo denso di ricordi che a volte riemergono... come questa foto che ho ritrovato non tanto per caso perché l'adoro, ma per caso tanto da metterla qui. E allora, visto che sto ascoltando il Lago dei Cigni in versione integrale, m'è venuta voglia di metterla qui, così, tanto per cambiare.. e non essere più anonima.Ci teniamo così tanto al nostro anonimato che a volte rischiamo di dimenticarci il nostro stesso nome... chi sei tu? Magdalene... oddio, noil mio nome è Margherita. Per servirvi..