dagherrotipi

La tristezza cronica dei poeti amorosi


Da adolescente m innamoravo con la stessa puntualità  con cui il sole sorgeva. E dato che spesso erano amori non corrisposti meditavo su come esternare il mio disappunto. Il mio cordoglio.Quando approdai alle superiori capii che agli esseri umani con un minimo si sensibilità  e conoscenza della lingua, era stata data in dote la grande, inestimabile, fottutissima: poesia.Pagine e pagine di note a margine, idee balenare in bagno seduta sul wc, oppure al bar davanti ad una cioccolata fumante: gli alcoolici arrivarono dopo e segnarono una svolta epocale.Quando parti' il mio primo amore, quello che mi educo` al piacere fisico, scrissi decine di poesie: il dolore, il senso della perdita, l irrecuperabile piacere... erano i temi centrali. Buoni per canzonette sanremesi.Poi lessi le lettere di Gramsci alla moglie, scritte dal carcere dove era rinchiuso. Rimasi tanto colpita dall assoluta mancanza di passione per lei, da rigettare qualsiasi rapporto con uomini così  "concreti".Nel tempo, e dopo aver letto pagine e pagine di struggimento amorosi, e financo averli vissuti (inutilmente), alla mia età son giunta alla risoluzione che l amore dev essere gioia e godimento, appagamento e condivisione. L afflizione, il dolore, in questo tratto di vita han da stare alla larga, lasciando spazio alla felicità, alla consapevolezza