dagherrotipi

Laundry


Sono stata in una lavanderia. Di quelle che una volta si vedevano solo nei film americani, ma più carina, Colori tenui, celeste e bianco alle pareti, sedute cubiche rosse da discoteca anni '70, moduli singoli che diventavano divanetti, comodi perché ci sprofondavi dentro mentre il braccio di lui cercava di cingerti le spalle: al momento opportuno sgusciavi via come un aringa appena pescasta, e ti ritrovava a ballare Battisti in men che non si dica ...in un mondo che.. noi viviamo liberi... io e te...Sono stata seduta due ore mentre il rumore rarefatto dei cestelli in movimento, grandi enormi cestelli traslucidi, produceva in me una sorta di ammaliamento sonoro: è come per l'aereosol, il suo rumore mi ipnotizza, in casi estremi mi fa addormentare.Seduto due moduli più avanti un giovane uomo  col berretto in testa consulta il suo cellulare. Non parla, è immerso in una nuvola bianca di detersivo per panni colorati, sembra fluttuare.. mi metto anch'io al cellulare, inutile pensare di leggere il libro che mi sono portata da casa, il rumore dei cestelli mi distrae.-Signora, la sua roba è pronta, la macchina ha finito!!--Guardo questo giovane esemplare di maschio domestico e tra me e me penso di chiedergli di aiutarmi a piegare le trapunte..-Desisto. E se fosse lui quello che mi ha scritto che vuole conoscermi per un caffé, e se poi ci piacciamo un caffè e due chiacchiere, e se ci piacciamo tanto un caffè due chiacchiere e un pompino??? ...? Le probabilità sarebbero di 1 su 100.000.000, preferisco non rischiare, si sa mai che interpreti la mia come una malcelata allusione ad un talamo per due.Comunque stamattina per strada non si andava per niente; c'erano al volante solo uomini col cappello in testa. Gran brutta storia