dagherrotipi

Graziano


Si chiamava Graziano. Aveva qualche anni più di me. Bello non lo era di certo, un naso importante, capelli rossi, ed un viso che sembrava sempre "sporco". Eravamo colleghi, io una ragazza scapestrata, libera e priva di peli sulla limgua. Lui misurato, grande osservatore, studioso, amante della musica, e del torbato. Non beveva vino, solo coca cola, ma aveva la strana abitudine di finire la cena con due dita di wisky, e del migliore.Io vestivo da frikkettona, abiti lunghi, fusciacche coloratissime, capelli lunghi mossi, era difficile tenermi alla briglia. Non so come, forse perché gli opposti si attraggono, nacque qualcosa tra di noi. E lui iniziò un opera di cambiamento trasformandomi in una seriosa impiegata, vestita di taillor e camicette con il fiocco davanti....Con lui ascoltavo musica davvero meravigliosa, non conoscevo praticamente nulla, Eagles, America, Doors, Jim Croce (il mio preferito), e altri che non ricordo.... Andavamo alla caccia di vecchie edizioni di libri, i nostri preferiti erano i BUR della Rizzoli tascabili con la copertina color tortora: praticamente tutti i migliori scrittori erano stati editati da quella casa editrice. I classici di tutto il mondo...Quanti libri ho comprato in quel periodo. Eravamo collezionisti, storia, filosofia, arte, romanzi, politica... e li leggevamo tutti..La cosa incredibile è quella. Vivevamo in una due stanze posta al piano delle soffitte, messa a posto dai miei genitori nel tentativo di tenere sotto controllo questa strana coppia. Non vedevano di buon grado il mio cambiamento radicale, e nemmeno questo ragazzo uomo che viveva ancora con la madre ed era coccolato da due sorelle maggiori che invece mi amavano molto.Ripresi anche a lavorare a maglia, seduti sul divano di casa sua mentre guardavamo film e programmi impegnati, io sferruzzavo come una brava donna di casa appagata. Con lui sono andata a vedere il cacciatore tre volte: dalle 2,30 del pomeriggio alle 9 di sera... il film lo rivedo ancora volentieri. Anche il sesso funzionava che era una meraviglia, nessuno dei due poteva lamentarsi....Bravo era bravo, ma tremendamente possessivo e geloso, di una gelosia malsana. Non potevo camminare per strada e guardarmi attorno che lui m'accusava di flirtare con altri uomini. Era paranoico. E ben presto me ne resi conto... na sera tornavamo da Roma dove avevamo dato un concorso: lo scompartimento del treno era di quelli di un tempo, ti sedevi ed avevi davanti degli estranei. Io gardavo fuori dal finestrino e lui s'incazzò con me accusandomi di aver passato tutto il tempo occhi negli occhi con quello di fronte...che guardava fuori dal finestrino immerso nei suoi pensieri..Fu la goccia che fece traboccare il vaso!. Il giorno dopo lo mandai affanculo con tutta la forza che mi era rimasta in corpo, con la rabbia che esplodeva mi tolsi tutti quei paludamenti da signora perfettina e ritrovai la vera me stessa libera, molto più fragile ed insicura, ma certo molto più colorata e decisa di prima.Subii da parte sua imboscate fra gli scaffali dei documenti nei depositi d'archivio: mi fermava, voleva spiegazioni sul come e perché l'avessi lasciato, e io a quel punto cominciai a diventare quel che sono rimasta, una stronza ironica: non lo insultavo, semplicemente gli rispondevo che avevo ritrovato la forza di essere me stessa, perché lui mi aveva distrutto e soffocato. Non mi importava niente di quel che lui pensava di me, erano fatti suoi. Le imboscate finirono presto, ma ogni volta che c'incrociavamo mi guardava in modo insistente, e il suo sguardo era un misto di sofferenza e odio. Mio padre quando gli comunicai che l'avevo lasciato aprì del prosecco e lo offrì a tutti quelli che erano in rifugio quel giorno... Era Pasqua, di un anno che non ricordo più.Io ero risorta e nessuno ha mai più potuto esercitare quel potere su di me.Quando penso a quante donne vivono questa esperienza così dolorosa senza trovare il coraggio e la forza di ribellarsi, mi vien voglia di urlare al mondo che mai nessuno dovrebbe manipolarti a quel modo.Pensavo di essere guarita, ma se vado indietro di due anni mi rendo conto che la manipolazione è fatta di tanti metodi e che ci puoi ricadere in qualsiasi momento. Niente di così estremo. Meno musica, qualche film, pochi libri. Sono i sentimenti che vengono manipolati e certa gente è veramente speciale, ha una marcia in più nel farlo.Ma, donne, se ne può uscire, con cicatrici sanguinanti, ma se ne esce. E poi ogni giorno è fatto per darci o toglierci saggezza: dipende solo da noi.  Io amo gli uomini, ma di certi la terra non ha proprio bisogno. La domanda è: perché ne ho avuto "bisogno" i??? Valla a capire tu quanta stupidità abbiamo in corpo...:-)))Lo so, è un post personale, ma è anche un grande incitamento alla vita