dagherrotipi

l'attimo perfetto


C'era un particolare momento nella giornata che ci ridava la vita, la nostra vita da vivere. Improvvisamente tutto ciò che ci aveva tenuti occupati scompariva. In un attimo si passava dal caos al silenzio perfetto. Niente più persone, niente richieste, niente urla; solo noi e il lago. Solo noi e gli alberi. Solo noi e le montagne. Si, era il momento del silenzio perfetto.Ritrovavamo i nostri più oscuri pensieri, i sogni nascosti, i desideri taciuti. Improvvisamente riaffioravano tutti insieme che troppo a lungo, nelle interminabili giornate affollate di persone, loro si, felici, avevamo dimenticato compressi nello stomaco, dove si sentono volare le farfalle, dove i crampi ti contorcono rammentandoti che niente è dato per niente. E per caso.Era un attimo. Forse poteva durare anche qualche minuto. Ma poi sarebbe passato. Dal momento sospeso nel vuoto, al tramonto. E quello era già un altro momento.Allora mi sedevo su una panchina davanti al lago e fissavo il silenzio.. c'erano bolle d'aria che salivano, erano le trote che respiravano, come noi, consapevoli che tutto era ritornato al suo posto. Il posto di Dio.Nel momento perfetto il vento passava tra le foglie degli alberi, increspava l'acqua del fiume, disperdeva le ultime voci dei visitatori, e spargeva il profumo del cibo che usciva dal camino della cucina. Ma, quello, non lo potevo apprezzare. Era la mia catena. E nello stesso tempo, la mia libertà.Seduta su quella panchina, in silenzio, fumando una sigaretta, mi facevo il regalo di pensare. E di cullare i sogni.  Come il cielo diventava man mano più rosso l'attimo perfetto svaniva. Ricominciava il tempo normale. Uguale per tutti. Un dono che per riceverlo non dovevi aver compiuto nulla: solo, vivere. Respirare.Il mio attimo perfetto, oggi, sei tu che vai a letto, che tranquilla accetti il buio che ti circonda, come il cielo sul lago che s'immergeva nelle acque e ci avvolgeva in silenzio, come una nebbia, come ..un vento.Mi sento sempre come seduta su quella panchina. Mi sento che osservo il lago, e aspetto. Aspetto, che il rumore svanisca. Per quell'attimo... Che mi ridà me stessa