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C'era una volta: la meravigliosa storia di Caso e Fortuna


Un giorno, in un paese lontano lontano, nacquero due gemelli, un maschio e una femmina, e i loro genitori li chiamarono: CASO e FORTUNA. I due piccini crescevano in gioia e letizia, si tenevano per mano e dove andava CASO ecco che arrivava FORTUNA. A volte erano in disaccordo tra loro, ma essendo stati abbracciati per nove mesi nel ventre della loro madre, non potevano resistere ai loro litigi e tutto rientrava.Nel paese li amavano tutti, da quando erano nati sembrava che la pioggia smettesse di scemdere appena prima che i campi s'inondassero, e questo era un caso, ma la fortuna era che i campi bagnati erano più rigogliosi appena il sole riscaldava la terra.Diventati grandi CASO e FORTUNA un giorno decisero che era venuto il momento di andarsene per mondo, ma CASO decise di andare a nord e FORTUNA scelse di andare a sud. Nessuno sa il perché.Ma si promisero di tornare dopo un anno e raccontarsi quel che avevano vistoPartirono e cercarono di ambientarsi nei nuovi mondi che visitavano. Ma tutto era strano. Le cose sembravano andare storte. A volte a CASO pareva che quel viaggio fosse inutile, sentiva che mancava qualcosa alla sua vita. Se per caso qualcuno trovava un vecchio forziere, aprendolo scopriva che era vuoto, mancava proprio la fortuna. FORTUNA dal canto suo era piena di sorrisi per la gente, ma tutti erano troppo presi dalla loro vita e lei camminava sconsolata e sola, con un senso d'inutilità che le riempiva il cuore.Mentre percorreva solitaria una strada di campagna due brutti ceffi la fermarono, - ehi, ragazza, come ti chiami? - Lei, confidando sulla buona sorte, rispose - Mi chiamo FORTUNA- I due che erano in cerca di fortuna da tanti di quegli anni che le suole delle loro scarpe eran fatte della polvere compressa del mondo, le misero un sacco in testa e la rapirono, imbarcandosi su una nave che andava a nord.L'anno stava per finire e CASO s'imbarcò sulla via del ritorno, su una nave che andava a sud. Dopo giorni, settimane di navigazione il caso volle che una grande tempesta sconvolgesse i mari, onde altissime, lampi, tuoni, la gente non riusciva a reggersi in piedi, le navi dopo giorni di burrasca cominciavano a cedere sotto i colpi delle onde alte più di cinque metri. In men che non si dica due navi, l'una che era diretta a sud e l'altra che era diretta a nord, cozzarono l'una contro l'altra. Tutti i passeggeri si ritrovarono in mare, CASO che non sapeva nuotare molto bene, ebbe la fortuna di afferrare un grande pezzo di legno che galleggiava vicino a lui. Si sentiva in salvo, ma si mise a piangere invocando l'amata sorella FORTUNA.Fortuna volle che la sorella si fosse aggrappata ad un legno che per caso galleggiava e che piangesse in quel medesimo momento suo fratello CASO.Il mare e il cielo, come per incanto si chetarono, molte persone riuscirono per fortuna a salvarsi perché il caso aveva voluto che le navi fossero di solido legno che galleggiava benissimo.Riportati sani e salvi a casa dai loro genitori, CASO e FORTUNA decisero che si, avrebbero vissuto ognuno la propria vita, avevano compiti diversi, ma spesso, memori del naufragio, si sarebbero incontrati e riuniti sotto lo stesso tetto. questa favola l'ho pensata una mattina di tanti anni fa, e la dedicai a mio nipote Diego che sere prima piangeva perché non riusciva mai a vincere contro suo fratello ad un gioco di pirati. Si è calmato solo quando gli ho spiegato che non voleva dire che non fosse in gamba, ma era un caso che suo fratello vincesse e la fortuna prima o poi sarebbe arrivata anche per lui. E fortuna arrivò