dagherrotipi

intrusioni


(Parco Vigeland, Padre e figlio).....Mi ricordo bene di quei due. M'è bastato rivederli un attimo per ricordarmi tutto. La prima volta camminavano, l'uno a fianco dell'altro parlando fitto fitto, qualcosa nei loro sguardi mi aveva colpito. Il giovane aveva gli occhi che trasudavano amore e rispetto, il vecchio lo guardava con quell'amore misto a compiacimento che si ha per ciò che ci riesce bene, per quello di cui andare fieri. Venivano verso di me lungo il viale e potevo sentire solo poche parole del loro fitto discorso -ti ricordi? ..... bicicletta....-- Erano stretti l'uno all'altro, ed ebbi l'impressione che fossero soli, avvolti in una specie di nuvola. Il vecchio si guardava attorno e segnalava di tanto in tanto qualcosa al giovane, come per dire- guarda, te lo ricordi?-, io camminavo e li fissavo incantata, memore di assenze non più recuperabili. Quando fummo vicini, sorrisi, mi venne spontaneo, il giovane mi ricambiò, il vecchio forse mi vide, ma come fanno spesso, si limitò ad osservarmi un po' perplesso. Fissai dentro di me il loro amarsi, per sempre. Li ho rivisti. Il vecchio è sempre più vecchio e cammina molto lentamente, il giovane gli tiene il braccio, li ho rivisti sempre in quel viale, il giovane parlava, e il vecchio, stretto a lui, aveva lo sguardo perso nel vuoto, ho avuto l'impressione che lo ascoltasse, ma che fosse assorto anche in altri pensieri. Poi ho visto le sue labbra muoversi e il giovane girare gli occhi, altrove. Ho rallentato. Volevo incrociarli, guardarli negli occhi, sorridere a entrambi. (Questa volta il vecchio mi pare mi abbia sorriso). Non so se hanno sentito il mio abbraccio. Erano così assorti nella loro vita. .