dagherrotipi

est - sud - ovest - nord


est L’appuntamento è in piazza. La ressa è tanta, fa fatica a vederlo. Si sono sentiti al telefono, dopo tanto tempo, primo appuntamento. Curiosità, voglia di ritrovarsi di fronte, chissà.L’ultima volta si erano lasciati con un odore di corpi addosso. Oggi ha indossato il suo profumo preferito, quello che a lui non piaceva perché troppo forte. Paura di toccarsi, quasi -Come stai? -  l’abbraccio è debole, - bene - gli sorride, la bacia all’angolo della bocca -sono felice di rivederti-.L’atmosfera è pesante, niente a che vedere con la briosità passata, cercano entrambi di controllare gli argomenti, che c’è da dire poi? Qualche telefonata, poi più niente. A che sarebbe servito. Decisione unanime anche se sofferta.Ed ora qui, a misurare il reciproco imbarazzo, guardarsi scoprendosi nuovi, diversi.(ma come ho fatto ad farmi piacere uno così…), (dio, ma quanto è ingrassata…)Non si sfioriamo, nè con il corpo, nè con lo sguardo. Sono due estranei, nemmeno le parole escono più. (mi sento soffocare … ho voglia di tornare a casa)… -senti, a che ora hai quell'impegno…?-, (diamine, temevo non me lo domandasse più…, lo adoro quando mi legge nel pensiero).Lo guarda, finalmente può essere se stessa -sai, avevo un po’ paura… ma ora so che abbiamo fatto la cosa giusta- Per la prima volta la guarda negli occhi -si, strano a dirsi, ma più che giusta, era l’unica -Si danno la mano, una stretta forte, e finalmente ritornano ad essere estranei.  sudAtmosfera rarefatta, la città offre spunti incredibilmente coinvolgenti con le sue arie autunnali. C’è una specie di nebbiolina impalpabile che rende fioche le luci dei lampioni, c’è umido. Che arriva alle ossa, ma lei si ripara con del viola di lana. Camminano in silenzio, un po’, di tanto in tanto, lei appoggia la testa alla sua spalla di un senape caldo, due macchie di colore in questa città di nebbia deserta. -Senti…--Dimmi..--No, niente…… Vieni qui, non prendere freddo-  la stringe a se e le lascia un bacio sulla fronte.Lo guarda, e lui, la guarda. Sono avvolti da una coperta di foglie profumate di muschio. Per un attimo, la vita, si sposta di lato.. Non c'è mai stato bisogno di parole. E forse nemmeno di altro. Non vanno mai oltre... ovestArriverà tra poco. Questo senso dell’attesa  l’ha fatta andare in bagno tre volte. Possibile che sia acora così...?Ha la testa che scoppia. Sente l’odore del pericolo. Lo fiuta, eppure gli va incontro, anzi, si fa bella per accoglierlo.Ha detto, si. Una volta ancora. Un’altra volta intrecciati, sfiorati, uniti. Un’altra volta come la prima. E come quella ha paura. Del dopo. Un abisso a cui non vuole pensare. Il posto è lo stesso, la luce la stessa, come l’acqua che scende. Loro due. Piedi nudi, abbracciati-Ho paura-. Glie lo confessa, stringendosi a lui-Anch’io-. Restano ore in silenzio, ad occhi chiusi,  rifugiati l'uno nelle braccia dell’altro. Vestiti.Da quel giorno, è così che si amano ..... nord-No. Ti ho già detto che non voglio vederti. Mai più.-Riaggancia. Stanca, si sdraia e guarda il soffitto. E le prende il dolore.Aspetta che passi.    (questa pagina l'ho regalata a mister Up, che sopra ogni altra l'ha apprezzata. grazie. margy)