dagherrotipi

balkanica....


è difficile descrivere l'atmosfera che si crea: quasi fosse un mercato di spezie ... uno di quelli che si trovano nei paesi del nord africa.  gente di ogni colore. ed occhi di ogni forma, e parole diverse....una kasbah emiliana, variopinta e profumata, e a dire il  vero assai poco natalizia.
quello che ci attira, quello che ci porta a percorrere in religioso pellegrinaggio quei sentieri battuti non sappiamo cosa sia.
la voglia e il desiderio di scoprire se ci sono nascoste da qualche parte le carte che giocano, o il cappellaio matto che prende il thè, o il coniglio che corre... e dice...è tardi..è tardi.... 
fatto stà che che come Cenerentola scegliamo l'abito per il ballo (ma ci sarà mai, un ballo?..) e non sappiamo, poichè la fata è sdoppiata, quale sia il meglio per noi, alla fine decidiamo da sole, è sempre meglio in questi casi ....
                               le scarpette...quelle di cristallo son fuori produzione e ora possiamo osare un rosso acceso.
o un pitonato che accentui il nostro fare ancestralmente legato ai piaceri dell'Eden... ma sappiamo che il corpo non può laddove la mente non collabori... lasciamo che l'atmosfera influisca sui nostri sensi e ci facciamo prendere da una crisi di misticismo o da una di puro edonismo....
senza dimeticare che laddove la mente vaga, il corpo deve seguirla...e cosa di meglio di un ondeggiare dolce e ritmato...come di onda che s'infrange...
 alla fine, poco dopo il mezzogiorno, e prima che scocchi la mezzanotte, i nostri sensi più puri, il piacere, la fame, l'appagamento della fame, ci portano nella locanda dove l'accondiscendenza d iculture lontane, porta a guardare con occhio discreto e tacitamente compiaciuto il nostro vagabondare mensile....